Ucraina: dalla guerra delle armi a alla guerra del cibo

Vatican News

Luca Collodi – Città del Vaticano

La Russia “sta usando la fame come arma di guerra”, uno stratagemma il cui impatto si estende ben oltre i confini dell’Ucraina. Lo afferma il presidente dell’Estonia, Alar Karis, per il quale milioni di persone in tutto il mondo stanno sentendo l’impatto dell’aggressione russa all’Ucraina. “Gli attacchi aerei, la chiusura dei porti ucraini e la distruzione di interi raccolti fanno aumentare l’insicurezza alimentare globale e la fame”.

In programma nuovi attacchi

La Russia ha trasferito un grande convoglio di equipaggiamento militare in Bielorussia, tra cui almeno 15 sistemi missilistici terra-aria. Lo riferisce un gruppo bielorusso che monitora il movimento delle armi di Mosca. Fonti militari ucraine affermano che la Russia si sta preparando a ridistribuire diverse unità dalla Bielorussia ai territori dell’Ucraina. Nel suo video messaggio notturno, il presidente Zelensky ha sottolineato che nell’ultima settimana le forze di Mosca hanno aperto il fuoco 258 volte su trenta insediamenti controllati da Kiev nella regione di Kherson, riferendo inoltre che i russi hanno danneggiato la stazione di pompaggio che fornisce acqua alla città di Mykolaiv. Intanto i russi smentiscono le notizie di una loro smobilitazione dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

I due preti arrestati

Ancora nessuna notizia sui due sacerdoti arrestati dalle forze filorusse nel Donetsk.  I Padri redentoristi, detenuti dalle milizie filo-russe, prestavano assistenza pastorale alle parrocchie greco-cattoliche e cattoliche di rito latino e sono tra i pochi rimasti nei territori occupati, fa sapere Aiuto alla Chiesa che Soffre.

L’Europa e il gas

Nuova fumata nera intanto tra gli ambasciatori dell’Unione europea sul tetto al prezzo del petrolio russo. Da giorni si cerca di trovare un’intesa senza successo sul prezzo del greggio da imporre alla Russia come deciso in sede del G7.