Adriana Masotti – Città del Vaticano
Dopo la visita ieri alla città di Bucha, teatro delle stragi di civili che hanno scosso l’opinione pubblica e dove è stata trovata anche una camera di tortura, con i cadaveri di 5 persone con le mani legate dietro la schiena, il presidente ucraino Zelensky ha annunciato che oggi si rivolgerà al Consiglio di sicurezza Onu per denunciare uccisioni indiscriminate da parte dei russi anche in altre città liberate. “Attualmente, nella sola Bucha, sono state uccise e torturate più di trecento persone, ha affermato Zelensky in un video notturno, aggiungendo che il numero delle vittime potrebbe essere ancora più alto a Borodyanka e in altre città liberate”. Mosca respinge le accuse: “Sono solo una provocazione, una messa in scena, abbiamo prove che proporremo al Consiglio di Sicurezza”, ha detto l’ambasciatore all’Onu, Nebenzia. La richiesta di un processo contro Putin per crimini di guerra è già stata avanzata dal presidente USA, Biden. Germania e Francia hanno deciso di espellere decine di diplomatici russi e Mosca ha risposto preannunciando “misure proporzionate”.
Suonato l’allarme in diverse città ucraine
Intanto le sirene d’allarme hanno suonato stamattina in quasi tutto il Paese. Secondo l’esercito ucraino bombe a grappolo vietate sono state sganciate dai russi sulla città di Mykolaiv: sarebbe stato colpito anche un ospedale pediatrico e tra i bambini ci sarebbero diverse vittime. Continuano ad essere assediate la città di Kharkiv, che si trova a pochi chilometri dal confine russo, e Mariupol, dove si registrano bombardamenti di artiglieria che continuano a distruggere quartieri residenziali e infrastrutture cittadine.