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Nessuna stretta mano, niente foto, ma il cancelliere austriaco Nehammer si dice fiducioso dopo il colloquio, ieri, vicino Mosca con Vladimir Putin al quale ha chiesto lo stop immediato delle ostilità. La situazione sul terreno resta tesissima. Da Kiev il presidente ucraino Zelensky chiede ancora armi: “chi non le fornisce è corresponsabile della morte di molte persone”, afferma.Quindi cita un nuovo comunicato delle forze di occupazione che dimostrerebbe la preparazione di una nuova fase di terrore. Poi avverte: “le truppe russe hanno lasciato mine ovunque” e chiede ai leader del mondo di prendere seriamente il rischio che la Russia usi armi chimiche.
A Mariupol il porto sarebbe ormai sotto il controllo dei separatisti filorussi di Donetsk. Il sindaco Boynchenko parla di 10 mila civili morti. Il bilancio potrebbe superare i 20 mila. Secondo Kiev l’”offensiva finale” nel Donbass è “già iniziata”. Oggi a Praga riunione dei ministri degli Esteri di Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia. Gli Stati Uniti chiedono che l’India condanni le azioni di Mosca. Nuove sanzioni contro la Russia arrivano dal Giappone, mentre la Cina esorta la Nato ad astenersi dal tentativo di destabilizzare l’Asia e il mondo.