Non si fermano gli attacchi sulla capitale e sulla regione intera. Da Mosca arriva la conferma che il capo del gruppo mercenario Wagner è morto nel disastro aereo del 23 agosto scorso
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Kyiv e altre parti dell’Ucraina, Paese al quale ancora oggi il Papa, nei saluti del dopo Angelus, ha rivolto il suo pensiero e le sue preghiere, sono stati di nuovo sotto attacco la notte scorsa, con i sistemi antiaerei che hanno intercettato e distrutto i missili da crociera diretti verso la capitale. Tutto il Paese è stato sotto allarme aereo per tre ore, fino alle sei del mattino, mentre nella regione di Kyiv due persone sono rimaste ferite e 10 case sono state danneggiate dalla caduta di frammenti dei missili abbattuti.
Confermata la morte di Prigozhin
In Russia, dove nella notte alcuni droni avrebbero colpito un edificio residenziale a Kursk, il Comitato d’inchiesta russo ha dichiarato che l’analisi del dna avrebbe confermato la morte del leader dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin, rimasto ucciso nell’esplosione del suo jet lo scorso mercoledì 23 agosto. “Secondo i risultati – ha indicato il Comitato citando l’esito delle analisi genetiche – tutte le identità delle 10 vittime vengono confermate”, ha fatto sapere il Comitato.
Kyiv: inaccettabile lo stop all’import
L’Ucraina intanto definisce “categoricamente inaccettabile” l’intenzione di alcuni Paesi Ue confinanti: Polonia, Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, di estendere a dopo il 15 settembre il divieto della Commissione europea sull’ importazione di prodotti agricoli ucraini. Si tratterebbe, secondo Kyiv, di restrizioni non coerenti con “lo spirito e la lettera” dell’accordo di associazione in vigore fra Ue e Ucraina e con le norme del mercato unico dell’Unione europea.