Il presidente ucraino, da Singapore, si appella ai paesi asiatici affinché partecipino alla conferenza di pace prevista a metà giugno in Svizzera. Intanto il Paese intero è caduto nel buio a causa dei bombardamenti russi
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Un appello di 15 minuti rivolto all’Asia, lo ha rivolto Volodomyr Zelensky nel corso dello Shangri-La Dialogue di Singapore, conferenza intergovernativa sulla sicurezza. Il presidente ucraino ha chiesto alle nazioni asiatiche di unirsi al vertice di pace, in Svizzera dal 15 al 16 giugno, al quale finora avrebbero accettato di partecipare 106 Paesi, e i cui temi – ha detto Zelensky – andranno dalla sicurezza nucleare, a quella alimentare, al rilascio dei prigionieri di guerra, al ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina, al ritiro delle truppe russe. “Il tempo stringe”, sono state le parole di Zelensky, che prenderà parte al G7 in Puglia, dal 13 al 15 giugno, e che accusa la Cina di aiutare la Russia a far fallire il vertice di pace, mentre Pechino ribadisce di non aver mai fornito, dall’inizio del conflitto, armi né alla Russia né all’Ucraina.
Ucraina nel blackout
Zelensky, che ha ringraziato il presidente americano Biden per aver deciso di autorizzare Kyiv all’uso di armi Usa a corto raggio, ha quindi incontrato, sempre a Singapore, il segretario alla difesa americano Lloyd Austin con il quale avrebbe affrontato “questioni chiave”, quali il “rafforzamento del sistema di difesa aerea dell’Ucraina”. Nel Paese, intanto, soprattutto nella regione della capitale, sono in atto blackout di emergenza a causa dei bombardamenti russi. Ad informarne sono state le stesse aziende elettriche. Mosca rivendica la conquista di Umanské, nella regione di Donetsk, mentre a Belgorod, in un attacco dell’artiglieria ucraina, è morto il vicecapo della regione. Belgorod assieme a Kursk sono le due regioni più colpite dagli attacchi ucraini, condotti nella maggior parte dei casi con droni e artiglieria. Nel frattempo, sempre secondo fonti di Kyiv, la Romania starebbe penando di fornire agli ucraini il sistema di difesa Patriot per contrastare gli attacchi russi.