Ucraina: attacco russo su Kyiv e Kharkiv

Vatican News

Alle prime luci dell’alba di oggi, martedì 2 gennaio, l’aeronautica militare ucraina ha lanciato l’allarme per un imminente attacco missilistico russo. Dopo alcune ore una pioggia di missili ha investito la città di Kyiv e la regione orientale di Kharkiv.

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

Sedici bombardieri dell’esercito russo si sono alzati in volo nella notte di oggi, martedì 2 gennaio, puntando verso l’Ucraina. L’allarme era stato annunciato su Telegram dall’aeronautica militare ucraina, che invitava la popolazione di Kyiv a mettersi al riparo nei rifugi antiaerei. Poche ore prima nella capitale erano state registrate diverse esplosioni, provocate dai detriti di droni russi che avevano causato incendi in un distretto della città. Dopo poche ore, la capitale e anche Kharkiv, sono state investite da una pioggia di missili ipersonici e droni che, secondo un bilancio provvisorio, hanno provocato 5 morti un centinaio di feriti. In seguito all’attacco 250mila persone sono rimaste senza elettricità. Quest’ultimo attacco russo arriva dopo che le forze del Cremlino avevano lanciato il più massiccio raid con droni sulla capitale e nella regione di Sumi, lo scorso 29 dicembre. Per 11 ore una novantina di droni aveva preso di mira Odessa e Leopoli, causando una vittima e danni a un terminal portuale, un museo e un’università. Attualmente le vittime sarebbero in totale 50.

Le dichiarazioni di Putin e Zelensky

Sul fronte politico continua il botta e risposta tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il suo omologo russo, Vladimir Putin. “Nel 2023 non siamo riusciti ad avere il successo che il mondo voleva”, ha affermato Zelensky in un’intervista, sottolineando come l’idea che la Russia stia ‘vincendo’ la guerra non sia altro che una sensazione. “Mosca sta ancora subendo pesanti perdite sul campo di battaglia”, ha detto il presidente ucraino. Sul fronte opposto, Putin, recatosi in visita presso un ospedale militare, ha dichiarato che Mosca vuole porre fine al conflitto, ma a determinate condizioni. “Non rinunceremo mai alle posizioni conquistate”, ha dichiarato il capo del Cremlino.