Chiesa Cattolica – Italiana

Ucraina, ancora attacchi contro i civili. Il vescovo Yazlovetskiy: pregate per la pace

Notte di terrore nel Paese dove diverse località sono state colpite da missili russi. Coinvolta in particolare Uman, a circa 200 chilometri dalla capitale. Dure le parole del presidente ucraino Zelensky che è tornato a chiedere sanzioni più dure per fermare Mosca. Il vescovo ausiliare di Kyiv racconta la sofferenza della popolazione e il dolore per le tante vittime della guerra. “Mentre la natura si risveglia alla vita, la gente qui continua a morire”

Adriana Masotti e Svitlana Dukhovych – Città del Vaticano

Sono almeno 12 le vittime del vasto attacco russo che nelle prime ore di oggi ha colpito diverse città dell’Ucraina. Dieci le persone uccise a Uman, nel centro del Paese a circa 200 chilometri a sud della capitale Kyiv, dove un missile ha colpito, tra l’altro, un edificio residenziale di 9 piani; altri due morti – una donna e un bambino piccolo – sono stati registrati a Dnipro. A Ulma le autorità locali hanno decretato tre giorni di lutto e la cancellazione per un perido indefinito di tutti gli eventi pubblici programmati. 

La dura condanna di Zelensky 

Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha immediatamente condannato gli attacchi russi: “La scorsa notte – si legge sul suo profilo Telegram – il nemico ha nuovamente attaccato l’Ucraina con missili e droni. I terroristi hanno colpito infrastrutture e civili. A questo terrore russo l’Ucraina e il mondo devono dare una risposta adeguata”. Zelensky è tornato quindi a chiedere alla comunità internazionale il rafforzamento delle sanzioni contro la Russia. “Il male russo può essere fermato con le armi, i nostri difensori lo stanno facendo. E può essere fermato con le sanzioni”, ha scritto in un tweet in cui parla di 10 edifici residenziali danneggiati a Uman mentre uno di essi è andato distrutto.

Una donna con il suo bambino a Uman

Yazlovetskiy: “Vi chiedo di pregare per le vittime e per la pace”

Forte la paura della gente che, dopo un periodo di relativa calma, è tornata a sentire gli allarmi anti missilistici e a temere per la propria vita. È ciò che testimonia ai nostri microfoni monsignor Oleksandr Yazlovetskiy, vescovo ausiliare dei Latini della diocesi di Kyiv-Zhytomyr, in questo racconto che descrive la sofferenza causata da una guerra di cui ancora non si intravede la fine:

Ascolta la testimonianza di monsignor Oleksandr Yazlovetskiy

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2023/04/28/13/137043579_F137043579.mp3

“Dopo aver festeggiato la Pasqua cattolica e poi quella ortodossa, noi qui in Ucraina abbiamo gustato, se si può dire così, un pò di pace. Certo, siamo consapevoli che la guerra continua – quello che vediamo intorno non ci lascia dimenticare la guerra – però ultimamente abbiamo sentito poche sirene, solo 3 o 4 volte, e poi non succedeva niente. Stanotte tutto è cambiato perché dopo il suono delle sirene qui a Kyiv, dove abito, abbiamo sentito delle esplosioni, ma fortunatamente i nostri militari sono riusciti a difendere la nostra capitale. Stanotte però i russi hanno attaccato tante città e tra queste Uman, che appartiene alla nostra diocesi di Kyiv. Uman è una bellissima città di 85.000 abitanti, una città molto conosciuta in tutto il Paese. E i suoi abitanti hanno un motto che dice che Uman è ‘la città dove ti aspettano’, perché in quella città si trova la tomba di Rebbe Nachman di Brașov, il principale centro di pellegrinaggio per gli ebrei ortodossi chassidici che vengono qui in Ucraina una volta all’anno e dopo riempiono la città con i loro festeggiamenti in onore di questo famoso rabbino.

A Uman si trova anche un bellissimo parco nazionale dove prima della guerra si portavano i bambini da tutto il Paese. Ricordo che anch’io quando ero piccolo, avevo forse sette anni, sono stato portato, anche se era distante dalla scuola, proprio per vedere questo parco. Questa notte i soldati russi hanno attaccato questa città. Al momento sono dieci le vittime e circa venti le persone ferite. Il sindaco ha  annunciato tre giorni di lutto. Due i palazzi distrutti e tutt’ora si sta scavando per cercare chi è rimasto sotto le macerie, è una cosa terribile, terribile come sempre, e non non si sa cosa pensare, cosa dire, ma i russi davvero non hanno rispetto per nessuna cosa, non vanno a combattere sul campo di battaglia, ma vanno ad attaccare le nostre città uccidendo povera gente che già soffre così tanto a causa della guerra. Oggi è toccato anche a questa bellissima città di Uman, perciò chiedo a tutti di pregare per il nostro Paese, di non dimenticarci. Siamo molto grati al Santo Padre che dovunque va, dovunque parli, sempre, sempre, ci ricorda. Pregate per gli ucraini, per la pace, per finire questa guerra. Pregate per questa povera gente che ha avuto sogni e progetti per se stessi e adesso che tutto è verde intorno da noi – tutti dicono che l’Ucraina è un terra verde – adesso che si vede risvegliarsi tutta la natura e la vita, loro quelle povere vittime dovevano morire proprio in questo momento, ma non solo loro,  non so quanti soldati muoiono ogni giorno da tutte due le parti, perciò preghiamo, perchè il Signore dia loro l’eterno riposo”.

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