Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Nel mezzo di una pandemia globale dalla quale si fatica a uscire, mentre il grido della Terra e dei poveri si fa sempre più straziante, e scienziati e giovani lanciano un chiaro allarme “Stiamo distruggendo il nostro futuro”, la Santa Sede dà il via alla “Laudato si’ Action Platform” (LSAP). Un percorso – a conclusione dell’anno speciale indetto il 24 maggio 2020 per il quinto anniversario dell’enciclica di Papa Francesco – che per i prossimi sette anni coinvolgerà diocesi, parrocchie, gruppi ecclesiali e laicali, ma anche ospedali e centri di cura, imprese, aziende agricole, scuole e università, istituti e ordini religiosi, tutti chiamati ad assumere stili di vita sostenibili.
Non si tratta di un’iniziativa finalizzata a sé stessa, bensì di un progetto necessario visti i dati recenti che parlano di rischi seri per il pianeta e i suoi abitanti. “La nostra famiglia umana, nella sua interezza, è in grande pericolo, non abbiamo più tempo per aspettare o rimandare”, ha detto il cardinale Peter Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, promotore della Piattaforma, presentando l’iniziativa in Sala Stampa vaticana. “È fondamentale limitare l’aumento della temperatura media globale entro il limite cruciale di 1,5°C sopra i livelli preindustriali, poiché superarlo sarebbe catastrofico”.
Il Papa invitato alla Cop26 di Glasgow
Una via d’uscita ancora c’è ed è quella indicata dal Papa nel suo videomessaggio trasmesso in Sala Stampa: agire comunemente per garantire ai nostri figli e ai figli dei nostri figli “un futuro giusto e sostenibile”. Proprio Papa Francesco, ha rimarcato il cardinale Turkson, è al momento la voce più autorevole su questi temi. Al Pontefice è giunto infatti l’invito a partecipare alla prossima Cop26 in programma a novembre prossimo a Glasgow, in Scozia. Un’eventuale presenza del Papa, ha detto il porporato, sarebbe un segno fondamentale per i partecipanti all’appuntamento: “I governi necessitano di impegnarsi a questo problema”, ha detto a Vatican News. “Dalla Cop21 del 2015 a Parigi, ogni Paese è stato invitato a sviluppare il proprio impegno, ognuno è stato lasciato alle sue possibilità. Ciò che manca è qualcuno che possa mostrare la sua serietà sul tema del Creato. Come ha scritto il Papa nella Laudato si’, paragrafo 19, non si tratta di raccogliere informazioni ma di condividere e compatire la sofferenza con i poveri. È questo che con una eventuale presenza del Papa si spera si possa far capire ai leader politici e non solo”.
Kureethadam: sette anni per raggiungere i sette obiettivi della Laudato si’
Esortazione rilanciata da padre Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore della Sezione “Ecologia e Creato” del Dicastero per lo Sviluppo integrale, che ha spiegato come si svolgerà la Piattaforma. Il primo anno sarà dedicato ai tre compiti fondamentali della costruzione della comunità, della condivisione delle risorse e dell’elaborazione di piani d’azione per realizzare i sette obiettivi della Laudato si’. Ovvero: la risposta al grido della Terra, la risposta al grido dei poveri, l’economia ecologica, l’adozione di stili di vita semplici, l’educazione ecologica, la spiritualità ecologica, il coinvolgimento della comunità, l’azione partecipativa. Questo sarà seguito da cinque anni di azioni concrete; l’ultimo anno sarà invece “sabbatico”.
Suor Kinsey: il mondo religioso coinvolto nel processo
Il mondo religioso sarà coinvolto a pieno titolo nel percorso, come ha spiegato suor Sheila Kinsey, co-segretaria della Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato dell’Uisg. Tre i pilastri che guideranno l’azione: anzitutto, incoraggiare le Congregazioni a impegnarsi per il creato in base al proprio carisma; poi, la transizione verso un’ecologia integrale attraverso un processo di discernimento e ascoltando le voci locali; infine, un lavoro in partnership, basato sui principi della non-violenza.
La voce dei giovani: “Prendete sul serio la crisi ecologica”
Non è mancata, nella conferenza stampa, la voce dei giovani animatori con Carolina Bianchi, rappresentante del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, strettamente coinvolto nella preparazione della Piattaforma Laudato si’. Da parte sua un duplice appello “alla generazione più anziana ma anche alla mia generazione”: “Prendete sul serio la crisi ecologica. È in gioco il nostro futuro. Abbiamo bisogno di azione urgente”.