di Alberto Aziani*
“La Chiesa non può trascurare il servizio della carità” (Deus caritas est, 22), virtù che porta la pace; i traffici illeciti minacciano la pace, la sicurezza e il benessere delle nazioni e delle società. Alla luce di questo, il tema dei traffici illeciti ed in particolare il traffico e la tratta di esseri umani, il traffico di droga, il traffico di armi sono rilevanti per la dottrina sociale della Chiesa (cfr. Incontro con i Membri dell’assemblea Generale Dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, 2015; cfr. Fratelli tutti). Nell’identificare ed analizzare i fattori che determinano lo sviluppo dei traffici illeciti, la dottrina sociale della Chiesa assume una prospettiva strutturale che spiega la criminalità in termini socio-culturali. L’emergere del crimine è frutto del diffondersi di culture e sottoculture incentrate sul soddisfacimento dei “propri interessi immediati” (Laudato sì, 122) e del connesso modificarsi e deteriorarsi delle strutture sociali fondamentali (cfr. Centesimus annus, 36).
La relativizzazione della norma morale e la conseguente negazione che “possano esistere atti intrinsecamente illeciti, indipendentemente dalle circostanze in cui sono posti dal soggetto” (Reconciliatio et paenitentia, 18) non vengono interpretate come sola ignoranza dell’etica cristiana, ma come perdita del senso dell’atteggiamento morale in quanto tale (cfr. ibid., 18). Il relativismo etico si declina in molti aspetti ed impatta i più diversi ambiti della vita sociale collettiva (cfr. Veritatis splendor, 84; Evangelium vitae, 20). Lo smarrimento valoriale non si riflette solo nella commissione dei reati, ma anche nella passività di fronte agli stessi (Laudato sì, 25).
Il modificarsi delle strutture sociali, che si concretizza all’interno di due istituzioni fondamentali quali la politica e la città, è l’altra grande causa dei traffici illeciti. “[S]e lo Stato non adempie il proprio ruolo in una regione, alcuni gruppi economici possono apparire come benefattori e detenere il potere reale, sentendosi autorizzati a non osservare certe norme, fino a dar luogo a diverse forme di criminalità organizzata, tratta delle persone, narcotraffico e violenza molto difficili da sradicare” (Laudato sì, 197). La disorganizzazione sociale delle città è vista come altra concausa del “traffico di droga e di persone” (Evangeli gaudium, 75), accanto ad altre forme di criminalità e delinquenza (cfr. Evangeli gaudium, 75; Laudato sì, 149).
* Docente di Criminologia
Potete ascoltare qui la serie di podcast sulla Dottrina sociale della Chiesa. La quarta puntata è a cura di Alberto Aziani, Docente di Criminologia presso l’Università Cattolica, curatore della voce “Traffici illeciti” del Dizionario di Dottrina sociale.