Tornano le mostre ai Musei, con Pietro e Paolo di Raffaello e fra Bartolomeo

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Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

La prima mostra nei Musei Vaticani dopo quasi due anni “è una grande festa”, se poi è un’esposizione eccezionale di due dipinti che dal 1963 si posso ammirare solo negli appartamenti del Papa, che per la prima volta, dopo 500 anni, sono riuniti ai disegni e ai cartoni preparatori, diventa davvero un evento da ricordare. Dal 25 settembre al 9 gennaio, nella piccola Sala XVII della Pinacoteca Vaticana, i visitatori delle collezioni d’arte e storia dei Papi, senza nessun supplemento al biglietto d’ingresso, potranno ammirare le due grandi tavole, preparate tra il 1513 e il 1514 dal frate domenicano fiorentino Bartolomeo per la chiesa di San Silvestro al Quirinale, che raffigurano i patroni di Roma, gli apostoli san Pietro e san Paolo.

Due dipinti nati per la chiesa di san Silvestro al Quirinale

L’artista domenicano del convento fiorentino di San Marco, arrivò a Roma, nell’autunno del 1513, dove fra Mariano Fetti, collaboratore del cardinale Giovanni de’ Medici, futuro Papa Leone X, gli commissionò i due quadri. Fra Bartolomeo realizzò i disegni e i cartoni preparatori e dipinse il san Paolo, ma un’improvvisa crisi artistica gli impedì di terminare il lavoro. Quasi certamente dopo la sua morte avvenuta nel 1517, il san Pietro venne completato da Raffaello, come viene attestato dal Vasari.

Una mostra nata tra Musei Vaticani e Gallerie degli Uffizi

I due dipinti, acquistati da Papa Clemente XI nel 1707, passarono dalla Pinacoteca dei Papi all’appartamento pontificio di Castel Gandolfo nel 1963 e dal 1974 nell’appartamento delle udienze nei Palazzi Vaticani. Sono stati sottoposti a restauro dal 2019, in previsione delle Celebrazioni Raffaellesche del 2020. Durante il restauro, protratto più a lungo del previsto causa pandemia, sono stati oggetto di esami e studi specifici e di particolari ricerche nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, dove sono conservati i disegni e i cartoni preparatori delle due opere. Da queste ricerche è nata l’idea di questa straordinaria esposizione in collaborazione fra i Musei Vaticani e le Gallerie degli Uffizi, che hanno concesso in prestito i disegni e i cartoni.

Il restauro conferma che sul san Pietro c’è la mano di Raffaello

L’analisi tecnica e stilistica delle due opere, compiuta in occasione del restauro, conferma che i dipinti sono stati preparati entrambi da fra Bartolomeo, che avrebbe poi completato la sola tavola del san Paolo. Mentre il san Pietro, rimasto allo stadio di disegno preparatorio ombreggiato e forse con alcuni abbozzi di colore nei panneggi, sarebbe stato totalmente dipinto da Raffaello secondo uno stile che lo avvicina alle opere del periodo più tardo della sua attività.

Jatta: così proseguiamo le celebrazioni in onore del Divin pittore

“L’eccezionale novità della sicura attribuzione a Raffaello del dipinto di san Pietro progettato da fra Bartolomeo ben s’inserisce nelle celebrazioni in onore del Divin pittore” sottolinea Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani. “Il dialogo vivacissimo fra tre dei massimi artisti del Cinquecento, che i visitatori possono avvertire nella sala di Raffaello agli Uffizi, trova continuazione e culmine nella mostra che adesso si può visitare ai Musei Vaticani” commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt.

Ingresso per non più di 10 persone alla volta 

Il restauro dei due dipinti è stato realizzato grazie al sostegno della famiglia d’Urso, del Capitolo di New York dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums, mentre quello dei cartoni è stato reso possibile dalla disponibilità degli Amici degli Uffizi e dei Friends of the Uffizi Gallery.  La mostra è accompagnata dal catalogo (Edizioni Musei Vaticani) a cura di Barbara Jatta e Guido Cornini, con la collaborazione di Fabrizio Biferali. Nella sala della mostra potranno accedere, per il rispetto delle disposizioni sanitarie relative alla pandemia di Covid-19, non più di 10 visitatori alla volta.