Pugno duro dello Stato americano che ha firmato un disegno di legge per consentire alla polizia locale di espellere le persone che entrano illegalmente negli Stati Uniti dal Messico. La drastica misura si pone in aperto contrasto con il governo federale a cui spetterebbe questa prerogativa. Proprio domenica scorsa, all’Angelus, Papa Francesco aveva rivolto un pensiero a quanti attraversano pericolosamente la regione del Darién nel tentativo di entrare negli Usa
Vatican News
Pugno duro in Texas contro l’emergenza migranti al confine col Messico. Il governatore repubblicano Greg Abbott ha firmato un disegno di legge che consentirà alla polizia statale di arrestare ed espellere le persone che entrano illegalmente negli Stati Uniti dal Messico.
Scontro tra il governatore texano e il presidente Biden
La misura, senza precedenti, crea le basi per uno scontro legale con il governo federale, che generalmente stabilisce e attua le leggi sull’immigrazione. Parlando ad una cerimonia per la firma del provvedimento in live streaming a Brownsville, al confine tra Usa e Messico, Abbott ha accusato il presidente Joe Biden di “non fare nulla per fermare l’immigrazione illegale”. Ha aggiunto: “L’inazione deliberata di Biden ha decimato l’America”. A suo avviso, circa otto milioni di persone hanno attraversato il confine clandestinamente da quando il presidente Usa è entrato in carica nel gennaio 2021. Abbott ha difeso la nuova legge come costituzionale e necessaria per “fermare l’ondata di ingressi illegali in Texas”, affermando che il suo Stato era stato lasciato a “badare a sé stesso”. La legge sta diffondendo non poco timore in tutta la comunità ispanica del Texas, dove costituisce il 40 percento della popolazione. Le organizzazioni per i diritti civili e i gruppi di difesa dell’immigrazione, tra cui l’American Civil Liberties Union (Aclu), avvertono che i poteri concessi alle forze dell’ordine porteranno alla profilazione razziale dei latinos, non solo al confine ma in tutto lo Stato. Gli sceriffi locali temono che prigioni nel giro di pochissimo tempo collasseranno.
Trump: i migranti avvelenano il sangue d’America
Intanto, Trump alza i toni contro tutto e contro tutti, incurante delle polemiche che solleva, nel tentativo di radicalizzare lo scontro con i suoi rivali repubblicani. Torna il suo slogan sui migranti che “avvelenano il sangue dell’America”. L’ultima bufera si è alzata nel New Hampshire, dove l’ex presidente Usa ha ripetuto per la prima volta in un comizio l’accusa lanciata a settembre contro “l’invasione” degli immigrati, promettendo la più grande espulsione di massa di migranti illegali se tornerà alla Casa Bianca, oltre ad un nuovo ‘Muslim ban’. Washington ha risposto evocando la deriva autoritaria: “Sono attacchi pericolosi alla dignità e ai diritti di tutti gli americani, alla nostra democrazia e alla sicurezza pubblica, che riecheggiano la retorica grottesca dei fascisti e dei violenti suprematisti bianchi, minacciando di reprimere coloro che non sono d’accordo con il governo”. Mentre dal Texas arrivava la notizia, proprio nella Giornata internazionale dei migranti, il segretario di Stato Antony Blinken lanciava un messaggio opposto a quello del tycoon, ricordando che “gli immigrati apportano enormi contributi sociali ed economici che trainano la competitività e l’innovazione della nostra nazione sulla scena globale”.
Il pensiero del Papa a chi attraversa la giungla del Darién
La notizia arriva all’indomani dell’Angelus del Papa in cui aveva rivolto un pensiero alle migliaia di persone che attraversano la selva tra Colombia e Panamà nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti per un futuro più dignitoso. Oltre mezzo milione sono stati quest’anno, il doppio rispetto all’anno scorso. Francesco ha chiesto impegno ai Paesi interessati per un’azione congiunta su un dramma che “non deve restare sotto silenzio”.