Luca Collodi – Città del Vaticano
In moto la grande macchina della solidarietà per il popolo croato, come chiesto anche mercoledì dal Papa al termine dell’udienza generale. La presidenza della Chiesa italiana ha deciso lo stanziamento – attraverso Caritas italiana – di 500mila euro dei fondi per l’otto per mille come prima forma di aiuto alle vittime del terremoto che ha colpito la Croazia.
La terra continua a tremare
La terra continua a tremare provocando ulteriori danni alle infrastrutture ed alle case già colpite. Il terremoto sta interessando in particolare la città di Petrinje, a 50 chilometri da Zagabria e la diocesi di Sisak con il Paese costretto al lockdown per il Covid19 da circa un mese. Molti danni sono segnalati a chiese, ospedali, asili, scuole e strutture pubbliche.
Le difficoltà dei soccorsi
L’attuale situazione e il freddo intenso di queste orer endono particolarmente difficile l’organizzazione dei soccorsi. Solidarietà ed aiuti umanitari arrivano anche da serbi e bosniaci.
“C’è molta preoccupazione – sottolinea Susanna Borko, vice direttrice di Caritas Croazia a Radio Vaticana Italia – per i danni del terremoto e per le conseguenze sulla popolazione. Molti danni sono segnalati anche a Zagabria”.
R.- La situazione resta gravissima. La popolazione è impaurita. L’ospedale di Pètrinja è danneggiato e non funziona. Si susseguono nuove scosse di terremoto. C’è un senso di paura ed è abbastanza complicato organizzare qualsiasi tipo di aiuto. La gente nei villaggi non vuole lasciare le case perché hanno gli animali da accudire. I volontari di Caritas Croazia sono andati a visitare questi piccoli villaggi. Le case sono quasi tutte distrutte. Molte non esistono più. Siamo molto angosciati.
Con il passare delle ore il bilancio del sisma sembra più grave del previsto…
R.- Il terremoto ha distrutto la città di Pètrinja, che è l’epicentro di questo gravissimo terremoto che dura da giorni. La situazione è abbastanza complicata. Vigili del Fuoco e militari croati stanno scavando per trovare la gente ancora sotto le case crollate e per liberare le strade. Non abbiamo ancora un numero certo delle vittime ma potrebbero essere molte.
Come si sta muovendo Caritas Croazia?
R.- Abbiamo allestito posti letto, portato coperte, cibo, acqua. Stiamo organizzando i volontari sul terreno, ma c’è una cosa importante da dire. Dopo questo primo soccorso, gli aiuti agli sfollati devono essere ben pianificato da tutti in Croazia. Bisogna ricostruire le case ma soprattutto la vita delle persone.