Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Un messaggio di urgenza e di speranza. Così nella conferenza stampa di presentazione presso la Sala Stampa della Santa Sede viene definito quello di Papa Francesco per la Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato del 1 settembre 2022. Questa data, è stato ricordato, dà l’avvio al mese dedicato al Tempo del Creato che si concluderà il 4 ottobre, giorno della festa di San Francesco di Assisi.
Contemplazione e azione
“Sarà un tempo di contemplazione e di azione”, ha detto Christina Leaño, Direttore Associato del Movimento Laudato si’ che insieme al Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale e a istituzioni cristiane protestanti, ortodosse e di altre confessioni, fa parte del comitato direttivo ecumenico del Tempo del Creato.
Inazione è inaccettabile
Il pensiero è andato alle oltre 1.100 persone morte negli ultimi giorni a causa delle ondate di calore in Portogallo e Spagna, ai 5 milioni di abitanti del Messico rimasti senza acqua e alle temperature sahariane di 40 gradi registrate a Londra. “Stiamo raggiungendo un punto di rottura”, ha proseguito Leaño ammonendo: “L’inazione non è più accettabile”, servono azioni concrete “un nuovo accordo multilaterale per fermare la distruzione degli ecosistemi e l’estinzione delle specie” e “ridurre a zero, il più rapidamente possibile, le emissioni nette di gas serra”. L’invito è a camminare insieme nella fede e nell’impegno perché “ogni iniziativa sarà un tassello essenziale del mosaico che solo insieme si può creare”.
Eliminare combutibili fossili
All’unisono con Francesco le istituzioni cristiane quindi – ha garantito la Direttrice del Movimento Laudato Sì – solleciteranno le grandi industre estrattive a cambiare rotta, attraverso azioni come il disinvestimento dai combustibili fossili” e a difendere sempre i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali.
La graduale eliminazione della produzione esistente di combustibili è “urgente”, rimarca da parte sua il cardinale. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e “deve avvenire con una giusta transizione per i lavoratori di questi settori verso alternative rispettose del’ambiente”.
Agire subito
Occhi puntati sui vertici Cop27 sui cambiamenti climatici e Cop15 sulla biodiversità: dal porporato l’appello a continuare a perseguire l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C, cresciuta però già a 1,2°C. “Ogni giorno – denuncia il cardinale Czerny – nuovi progetti riguardanti i combustibili fossili accelerano la corsa verso il baratro. Quando è troppo è troppo”. “Sul piano della biodiversità il Papa auspica un nuovo accordo Onu per fermare la distruzione degli ecosistemi e l’estinzione della specie”. “Almeno metà della terra e degli oceani – è la richiesta formulata dal prefetto del Dicastero vaticano – devono diventare aree protette entro il 2030 e gli ecosistemi devastati devono essere ripristinati”.
Le ricadute sugli ultimi
Annunciando la nomina dell’ingegnere John Mundell del Movimento dei Focolari a Direttore della Piattaforma d’Azione Laudato Sì, il cardinale Czerny ha quindi esortato i cristiani tutti a unirsi per “celebrare il canto dolce della creazione e rispondere al suo grido amaro”. Le religiose faranno la loro parte, ha garantito suor Mary John Kudiyiruppil, vicesegretario esecutivo dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG). “Ascoltare la voce del creato e il grido di angoscia della nostra sorella, la Madre Terra”, per gli abusi che incidono anche sulla vita dei poveri, degli indigeni, dei giovani e degli anziani”, ha spiegato ai giornalisti, “richiede un tipo di ascolto profondo che oggi è spesso assente e che è più di un semplice sentire: è una contemplazione che ci apre ad ascoltare le molte voci della creazione, a essere nutriti dalla sua bellezza e abbondanza e ad essere turbati dalla sua deturpazione e distruzione”.
Conversione ecologica, insieme
Forte il richiamo a una conversione ecologica che parta da un cambiamento degli stili di vita. Durante la conferenza stampa è stato anche presentato un contributo video di monsignor José Colin Mendoza Bagaforo, vescovo di Kidapawan nelle Filippine, direttore nazionale di Caritas Filippine e del Programma Laudato si’ della Conferenza episcopale. Da una terra particolarmente colpita da eventi climatici estremi il presule ha levato un appello per la tutela dei “diritti dell’ambiente”: “Il tempo è breve, ma insieme è possibile”.