Tempo del Creato, il grido assordante di un pianeta che chiede cura e giustizia

Vatican News

Sul tema “Che scorrano la giustizia e la pace, dall’1 settembre al 4 ottobre la comunità cristiana dedica una serie di iniziative per sollecitare la salvaguardia dell’ambiente. Cecilia Dall’Oglio: è necessario lavorare insieme per le popolazioni che stanno soffrendo le conseguenze del cambiamento climatico, il Papa ci ricorda che il grido dei poveri e quello della terra sono un unico grido

Tiziana Campisi – Città del Vaticano 

Con la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, che ricorre l’1 settembre, si apre il Tempo del Creato, che si conclude il 4 ottobre, festa liturgica di San Francesco d’Assisi. Si tratta di un tempo che la famiglia cristiana dedica alla preghiera e all’azione per proteggere la casa comune, una celebrazione annuale per ascoltare e rispondere al grido del Creato. Il tema di quest’anno è “Che la giustizia e la pace scorrano”, che tratto da un versetto del profeta Amos – “Piuttosto come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne” (5, 24) -, invita a unirsi al fiume della giustizia e della pace, ad impegnarsi per la giustizia climatica ed ecologica e a parlare con e per le comunità più colpite dall’ingiustizia climatica e dalla perdita di biodiversità. Simbolo del Tempo del Creato 2023 è “Un fiume possente”.

Ascolta l’intervista a Cecilia Dall’Oglio

C’è bisogno di lavorare insieme per salvaguardare il Creato, per mobilitarsi a favore delle comunità più vulnerabili colpite dai cambiamenti climatici e per la conservazione della biodiversità residua, spiega Cecilia Dall’Oglio, direttrice dei Programmi italiani del Movimento Laudato si’ e membro del direttivo ecumenico del Tempo del Creato, che sottolinea anche l’importanza di un impegno comune a vari livelli.

“Che scorrano la giustizia e la pace” è il tema della 18.ma Giornata per la Custodia del Creato, un auspicio ma anche un’esortazione. Come renderla un impegno concreto?

Penso che ci sia soltanto un modo per creare speranza e non cadere nella disperazione davanti a questo grido sempre più assordante che ci viene da tutto il creato, ed è quello di lavorare insieme come popolo di Dio. Questo lo dico a nome anche del Comitato ecumenico del Tempo del Creato, di cui sono parte, che ha voluto scegliere questo tema ascoltando, in particolare, la voce dei giovani per il Tempo del Creato di quest’anno. “Che la giustizia e la pace scorrano”: le azioni individuali non sono sufficienti, bisogna assolutamente impegnarci insieme. Solo insieme possiamo essere un fiume possente di giustizia e di pace, che porta nuova vita sulla terra e alle generazioni future, un fiume che può smuovere le montagne dell’ingiustizia. Camminare insieme, in comunione con la famiglia ecumenica e con tutti gli uomini di buona volontà, con tutte le fedi: su questo bisogna dare testimonianza.

Nel suo messaggio in occasione della Giornata, Francesco invita ad alzare la voce per fermare l’ingiustizia ambientale, come rispondere a questo appello?

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30/08/2023

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