A Roma si è tenuto l’incontro tra numerosi parlamentari dei principali schieramenti politici, giovani e associazioni che promuovano la Giornata della Vita Nascente. Il confronto proseguirà con un tavolo permanente teso a mettere a punto proposte e misure concreate per la promozione della maternità, della genitorialità e della natalità
Marco Guerra – Città del Vaticano
Istituire un tavolo permanente tra associazioni, Governo e Parlamento, per un dialogo continuo che metta a punto le soluzioni più efficaci al fine di rilanciare la natalità e sostenere la genitorialità. E’ l’impegno scaturito a margine del confronto tra giovani e politici organizzato oggi a Roma, dalla Rete per la Giornata della Vita Nascente.
Il confronto con i giovani
A due anni dalla sua nascita la Rete, che vede tra i suoi principali animatori il Movimento per la Vita Italiano, ha riunito presso la Sala Capranichetta parlamentari sensibili al tema della natalità e che sostengono i progetti di legge depositati per l’istituzione di una giornata dedicata alla vita nascente, il 25 marzo, in cui sia promossa nelle scuole e in diversi ambiti della società civile la riflessione sul valore della vita, soprattutto quella più fragile, della maternità e della genitorialità. I deputati e i senatori intervenuti hanno ascoltato le testimonianze di giovani, donne e uomini tra i 25 e i 35 anni, che hanno raccontato le loro difficoltà nel progettare una famiglia nella società italiana di oggi e nel portare avanti la maternità senza alcuna garanzia lavorativa.
Lo scopo della Giornata proposta
L’evento è stato introdotto e moderato da Pino Morandini, già magistrato e vice-presidente del Movimento per la Vita che ha evidenziato la necessità di istituire una Giornata che da un lato porti ogni anno la politica a fare il punto sulle misure fiscali e di sostegno economiche per la famiglia e la natalità, e dall’altro a coinvolgere gli ambienti della cultura, del diritto, dell’economia e del terzo settore per promuovere l’apertura e l’accoglienza alla vita.
Blangiardo (Ista): più morti che nascite
I veri protagonisti della tavola rotonda sono stati i giovani, perché è su di loro che ricadranno le conseguenze più devastanti sulla natalità, sia in termini economici sia in termini di povertà delle relazioni umane. La nascita di figli genera infatti futuro, prosperità economica, solidarietà tra le generazioni, alimenta ideali e impegno sociale e politico. A fare una fotografia delle drammatiche prospettive demografiche è stato l’intervento in video del presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, il quale ha ricordato che dal 2008 l’Italia inanella ogni hanno record negativi di nuove nascite, arrivando ad appena 400mila nuovi nati nel 2021 (ultimo dato disponibile). “Siamo il Paese che dal 2014 registra più morti che nascite – ha aggiunto Blangiardo – se proseguiamo a questi ritmi nel 2070 la popolazione Italiana scenderà a 48milioni di residenti”. Secondo il presidente dell’Istat possono ancora “essere azionate della leve per invertire il trend”, gli strumenti di conciliazione tra maternità e lavoro sono quelli più efficaci, come risulta dai dati delle provincie italiane più virtuose che applicano politiche in questa direzione.
Ministro Roccella: serve sforzo di tutte le istituzioni
Dopo è stata la volta dell’intervento del Ministro della Famiglia Eugenia Roccella che ha parlato dell’importanza di valorizzare la genitorialità, del coinvolgimento degli uomini nella cura dei figli e di far conoscere le buone pratiche che sono state messe in campo a livello nazionale e locale. Roccella ha riconosciuto le difficoltà di portare avanti l’accudimento dei figli, soprattutto nelle grandi città dove la rete famigliare è più smagliata e i tempi di vita più disordinati. Ha quindi lodato la proposta di legge per la Giornata Nazionale della Vita Nascente perché ci vuole uno sforzo comune di tutte le istituzioni per arrivare ad una nuova primavera demografica.
Le testimonianze
La tavola rotonda è quindi entrata nel vivo del confronto con i giovani. Due mamme studentesse hanno posto il problema della mancanza di tutele legali per le giovani madri che affrontano studi universitari, senza godere dei congedi e dell’attività da remoto che invece sono state concesse alle madri lavoratrici. Per tutelare le maternità non programmate e le giovani mamme è fondamentale quindi introdurre una serie di benefici: dalla riduzione delle tasse alla possibilità di seguire le lezioni da remoto, fino ad avere più appelli per sostenere gli esami. Alberto, insegnante e giovane papà, ha chiesto alla politica di comprendere le reali necessità delle coppie che vogliono generare figli, le quali non chiedono solo bonus ma soprattutto la possibilità di avere più tempo per la famiglia. Infine tra le testimonianze anche quella di una giovane donna precaria che ha riferito quanto il clima di estrema competitività induca i datori di lavoro a fare pressioni sulle lavoratrici che decidono di avere figli.
Il tavolo permanente
I parlamentari hanno fatto raccogliere tutte le testimonianze in un documento scritto che sarà oggetto di un futuro confronto; hanno parlato della necessità di migliorare l’assegno unico famigliare e della possibilità di riconoscere questo sostegno anche alle coppie che aspettano un bambino, “perché le spese per i figli iniziano già prima della loro nascita”. L’impegno è stato garantito anche sul fronte culturale dal momento che tutti hanno riconosciuto che negli ultimi decenni la famiglia è stata presentata più come “una pietra d’inciampo” che “come una pietra angolare della società”. In questo senso molto importante sarà anche promuovere la cultura dell’accoglienza e del sostegno alla fragilità. I politici hanno inoltre concordato sul fatto che non ci si può limitare alla testimonianza ideologica, ma serve passare alla concretezza dei fatti per rimuovere tutte le cause che si frappongono alla realizzazione di un progetto di genitorialità. Per questo motivo i parlamentari presenti hanno lanciato l’idea di un tavolo permanente di collaborazione con le associazioni e i giovani. L’evento di oggi arriva alla vigilia del terzo anniversario della morte di Carlo Casini, fondatore del Movimento per la Vita italiano, che ha promosso i diritti dei nascituri sia come magistrato, sia nelle aule del Parlamento Europeo. Proprio oggi Papa Francesco ha ricordato, al termine dell’udienza generale, la solennità dell’Annunciazione del Signore che si celebra il 25 marzo. Quello stesso giorno in Polonia, ha evidenziato il Pontefice, è la Giornata della Santità della Vita. Francesco ha poi ribadito che ogni vita “è sacra e inviolabile”.