Tanzania, il cordoglio del vescovo Rugambwa per l’assassinio del prete Pamphili Nada

Vatican News

Nella regione di Arusha, la popolazione è profondamente turbata dopo l’uccisione, mercoledì 19 luglio, del sacerdote nella parrocchia di Nostra Signora Regina degli Apostoli a Karatu, nella diocesi di Mbulu. Lo riferisce il presule, tra i cardinali designati al prossimo Concistoro, all’agenzia Fides. L’artefice dell’agguato mortale sarebbe un malato psichico. È il terzo incidente ai danni della Chiesa locale nel 2023

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“Il sacerdote è morto mentre veniva portato in ospedale, e il sospetto è che sia stato ucciso da cittadini infuriati che lo aspettavano fuori dal luogo dell’incidente”. È quanto ha riferito alla stampa locale il comandante della polizia nella regione di Arusha in merito all’assassinio di padre Pamphili Nada nella parrocchia di Nostra Signora Regina degli Apostoli a Karatu, diocesi di Mbulu.

Monsignor Rugambwa: la gente è profondamente scossa

“La gente è rimasta profondamente scossa da questo improvviso e tragico evento”, ha dichiarato all’agenzia Fides il neo vescovo di Tabora, Protase Rugambwa, inserito da Papa Francesco nella lista dei futuri cardinali. “Non sono riusciti a sopportare il dolore per l’assassinio del loro amato Pastore e si sono scagliati contro chi è stato giudicato responsabile della morte di padre Nada”, aggiunge.

Un uomo con problemi psichici ha ferito a morte il prete

Era mercoledì 19 luglio. Un uomo entrato in chiesa all’apparenza per pregare, ad un certo punto ha colpito padre Nada con un oggetto contundente. Il prete non ha fatto in tempo ad arrivare vivo in ospedale. L’omicida pare fosse affetto da problemi di salute mentale. “È stato un padre spirituale, conosciuto per la sua profonda fede e grande impegno, desideroso di adempiere alle sue responsabilità con zelo, dedizione e coraggio”, ha dichiarato il vescovo Anthony Gaspar Lagwen della diocesi di Mbulu a nome della Conferenza Episcopale di Tanzania. Il Canale Mwananchi Communication Limited ha diffuso le dichiarazioni di alcuni residenti di Karatu i quali hanno affermato che l’omicida aveva cercato insistentemente di entrare in chiesa per pregare dalla notte precedente, ma che le guardie glielo avevano impedito. Il giorno dopo, al mattino presto, l’uomo ha continuato a gridare per poter accedere, ed è stato allora che padre Nada è uscito e ha chiesto alla guardia di aprirgli la porta.

È il terzo attacco alla Chiesa in Tanzania nel 2023

Si tratta del terzo tragico episodio, considerando solo l’anno in corso, registrato in Tanzania ai danni della Chiesa da parte di persone con malattie psichiche. Il 26 febbraio scorso è stata profanata la cattedrale della Vergine Maria, Regina della Pace nella diocesi cattolica di Geita; l’11 maggio uno sconosciuto ha sfondato la porta principale della cattedrale di St. Charles Lwanga della diocesi di Kahama.