Cyprien Viet e Anne-Quitterie Jozeau – Città del Vaticano
“Radio Vaticana, buon compleanno! 90 anni…ma è giovane!” ci dice divertita Suor André, decana delle religiose di tutto il mondo, decana di Francia e d’Europa, e probabilmente vice decana dell’umanità dietro la giapponese Kane Tanaka, che ha compiuto 118 anni il 2 gennaio.
La religiosa francese compie 117 anni l’11 febbraio, alla vigilia, quindi, dell’anniversario della Radio Vaticana. Guarita dal coronavirus, che ha colpito diversi residenti della sua residenza, Suor André ha attirato l’attenzione dei media internazionali questa settimana. Anche se ormai cieca e su una sedia a rotelle, mantiene uno spirito vivace, alimentato dalle sue amicizie con gli altri residenti della casa di riposo, e dall’ascolto assiduo della radio che le offre una finestra sul mondo, sull’attualità, e che scandisce la sua vita di preghiera.
Un viaggio attraverso il secolo segnato dalla cura dei più fragili
Nata nel 1904, Suor André ha vissuto la Terza Repubblica Francese, così come le due guerre mondiali e l’avvento della Quarta e della Quinta Repubblica, sempre in Francia. La Suora di San Vincenzo de’ Paoli è vissuta anche sotto il pontificato di dieci Papi, da San Pio X a Francesco.
Protestante ugonotta di nascita e con un nonno pastore, Suor André, al secolo Lucile Randon, si convertì al cattolicesimo all’età di 19 anni, per entrare tra le Figlie della Carità di Parigi solo all’età di 40 anni, nel contesto di una “vocazione tardiva” che dura da quasi 77 anni.
Dopo 28 anni passati nell’ospedale di Vichy per dedicarsi alla cura degli anziani e degli orfani, suor André (nome maschile scelto in omaggio al fratello, perplesso per il suo ingresso in vocazione), si ritira in una prima casa di riposo in Savoia, a Les Marches. Solo nel 2009 suor André, a 105 anni, si trasferisce nel sud della Francia a Tolone, nella casa di riposo di Santa Caterina Labouré.
La religiosa, che aveva ricevuto da Papa Francesco un rosario per il suo 115° compleanno, aveva confidato nelle interviste di trovare il Santo Padre molto “coraggioso”.
“Pregate per me… e io prego per voi”, conclude il suo breve messaggio di auguri alla Radio Vaticana, usando un’espressione che fa eco a quella di Papa Francesco.