Strage sul lavoro in Italia: morti e feriti nell’esplosione di una centrale idroelettrica

Vatican News

Non sono ancora chiare le dinamiche del grave incidente avvenuto nella struttura idroelettrica di Bargi, sul quale indaga la procura. Alle tre vittime accertate si sommano i quattro operai dispersi per i quali continuano le ricerche. Altri cinque tecnici sono in gravi condizioni. Cordoglio è stato espresso dal presidente della Repubblica, Mattarella, che chiede chiarezza sull’accaduto e dal presidente della Cei, il cardinale Zuppi

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Il disastro si è consumato in pochi minuti alle 14.30 di ieri, martedì 9 aprile, quando l’esplosione di una turbina ha innescato un vasto incendio a cui è seguito un allagamento e poi il crollo di un solaio nella centrale idroelettrica di Bargi, strategica al livello nazionale. Tre operai di 36, 45 e 73 anni, che lavoravano alla messa in opera di adeguamenti della centrale, non hanno avuto scampo morendo sul colpo, ma restano ancora 4 i tecnici dispersi per i quali le ricerche di 12 squadre fra vigili del fuoco e sommozzatori, sono proseguite per tutta la notte. Si assottigliano però le speranze di trovarli ancora vivi sono. Altri 5 operai sono stati trasferiti negli ospedali della zona in gravi condizioni.

Ancora sconosciute le cause dell’incidente

Tutta da chiarire la dinamica del disastro, a indagare la procura di Bologna. Secondo indiscrezioni sembra che poco prima dell’esplosione gli operai avessero sentito un rumore sospetto che li aveva spinti ad allontanarsi. Sul posto, sono giunti anche carabinieri, polizia e Guardia di Finanza e rappresentati delle istituzioni: la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, e i sindaci del territorio, oltre a quello metropolitano di Bologna, Matteo Lepore, che ha dichiarato: “Rischia di essere una delle tragedie sul lavoro più gravi della storia recente del nostro Paese”. Presente anche l’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, andato sul posto “per seguire di persona l’evolversi della situazione”. L’azienda del gruppo Enel, in una nota, ha spiegato che “sta collaborando con tutte le autorità competenti ed esprime cordoglio e vicinanza al personale coinvolto e alle famiglie, che rappresentano la priorità per l’azienda”.

Il cordoglio e la vicinanza

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inviando il suo cordoglio all’amministrazione locale, ha sollecitato tempi rapidi per fare chiarezza sull’accaduto. Per il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, “davvero non è tollerabile che si possa morire così sul lavoro”. Alle famiglie delle vittime ha espresso tutta la sua vicinanza la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, che si trova a Roma, e la Chiesa di Bologna “esprimono vicinanza e cordoglio alle famiglie delle vittime, alla comunità di Camugnano e pregano per i morti, per i feriti e per i dispersi” a seguito dell’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana. È quanto comunica l’arcidiocesi bolognese. Il cardinale Zuppi, viene sottolineato, ha manifestato la sua vicinanza “anche attraverso le telefonate che il vicario generale per la sinodalità, monsignor Stefano Ottani, ha fatto a Marco Masinara, sindaco di Camugnano, e a don Emanuele Benuzzi, parroco di Castel di Casio”. L’arcivescovo, ha espresso la sua “partecipazione offrendo la disponibilità per qualsiasi tipo di bisogno, sostegno e necessità”.

La rabbia dei sindacati

Dal canto loro Cgil e Uil sono già mobilitate per lo sciopero nazionale di giovedì 11 proprio per riportare l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro. Per l’occasione raddoppiate a otto ore la durata dell’astensione dal lavoro. “Siamo di fronte all’ennesima strage”, ha commentato il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini.