Alessandro De Carolis
La follia della ferocia, ancor più terribile e insensata perché scatenata contro i più inermi e incolpevoli. Una lunga scia di sangue ha sconvolto ieri Uthai Sawan, una località rurale nel nordest della Thailandia, dove un ex poliziotto 34.enne ha fatto irruzione poco dopo l’ora di pranzo in un asilo nido cominciando a sparare contro i piccoli, alcuni di soli due anni. Quando ha lasciato l’edificio dietro di sé c’erano i cadaveri di 22 bambini e due maestre, una delle quali incinta di otto mesi.
La solidarietà di Francesco
Una scena indicibile che il Papa, in un telegramma inviato a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, ha definito un “atto di orrenda violenza contro bambini innocenti”. Francesco ha offerto le condoglianze e la sua preghiera per le vittime e per tutte le persone colpite da questo tragico lutto, auspicando che “in questo momento di immensa tristezza, possano trarre sostegno e forza dalla solidarietà dei loro vicini e concittadini”.
Il fatto
La furia omicida del killer era cominciata poco prima di arrivare all’asilo nido quando, Panya Kamrab, questo il nome dell’omicida, un ex poliziotto, aveva ucciso due persone in un centro amministrativo provinciale. Poi, dopo la strage degli innocenti, ha ammazzato altre sette persone, tra cui un bambino, durante la fuga fino a raggiungere casa sua dove, prima di suicidarsi, ha tolto la vita anche alla moglie, al figliastro di quattro anni, e altri due adulti. Le indagini della polizia non hanno ancora chiarito cosa abbia scatenato un così violento furore, ma è noto che l’uomo, prima di fare irruzione nell’asilo, avesse dovuto presentarsi in tribunale in vista dell’imminente inizio del processo che lo vedeva accusato di uso e traffico di metanfetamine, fatto che di recente gli aveva causato il licenziamento dal lavoro.