Chiesa Cattolica – Italiana

Sri Lanka, Ranjith: più impegno dopo il disastro ambientale di maggio

Anna Poce – Città del Vaticano

Un risarcimento per i danni causati dal naufragio della nave-cargo MV X-Press Pearl, che lo scorso 20 maggio si è incendiata al largo delle coste dello Sri Lanka, riversando in acqua tonnellate di carburante e microplastiche, poi affondata il 2 giugno. È quanto ha chiesto – riporta UCA News – il cardinale Malcolm Ranjith, il 26 ottobre, dopo un’ispezione della spiaggia di Sarakkuwa a Pamunugama, inquinata dall’incidente

Intentare una causa contro le compagnie responsabili del disastro

L’arcivescovo di Colombo ha invitato le autorità del Paese a intentare una causa per il danno provocato dall’imbarcazione alle spiagge, ai fondali, agli animali marini, ai pescatori e all’ambiente, essendo responsabilità del governo di riportare alla normalità la vita del mare e della comunità dei pescatori. La compagnia di navigazione, gli agenti assicurativi e le altre parti – ha affermato il porporato – non dovrebbero sfuggire alle loro responsabilità e le autorità dovrebbero riparare i danni causati da queste compagnie, recuperando i soldi necessari per ripulire il mare dalle sostanze inquinanti.

La nave cargo trasportava 25 tonnellate di acido nitrico e altri prodotti chimici

L’incendio a bordo della nave mercantile è scoppiato lo scorso 20 maggio, quando la nave era ancorata a circa 9,5 miglia nautiche a nord-ovest di Colombo, in attesa di entrare in porto. A causare il rogo, forse, il carico stesso dell’imbarcazione che trasportava 25 tonnellate di acido nitrico e altri prodotti chimici e cosmetici, la cui fuoriuscita ha causato danni incalcolabili all’ecosistema locale. La nave cargo ha bruciato per 12 giorni ed è poi affondata il 2 giugno.

Perché si è lasciato che la nave bruciasse per giorni?

Il porporato ha chiesto di investigare sul perché si sia lasciato che l’imbarcazione bruciasse per giorni e sul perché gli ufficiali responsabili non abbiano parlato con la compagnia di navigazione per prendere provvedimenti immediati ed evitare i danni. “La popolazione e la comunità dei pescatori – ha sottolineato – dovrebbero alzare la voce”, e le autorità dovrebbero rispondere al fatto di non aver preso i giusti provvedimenti nel momento in cui la nave ha preso fuoco, ha aggiunto.

Presenti sulla spiaggia di Sarakkuwa, assieme al cardinale Ranjith, un gruppo di ambientalisti e i funzionari della Maritime Environmental Protection Authority (MEPA). Il MEPA ha riferito che sono 400 le persone impiegate ogni giorno nell’operazione di pulizia della zona costiera tra Mannar e Dondra e che la rimozione dei detriti della X-Press Pearl dovrebbe iniziare all’inizio di novembre.

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