Federico Piana – Città del Vaticano
Un neonato morto tra le braccia della mamma senza che lei potesse salvarlo portandolo in ospedale perché non è riuscita a trovare alcun mezzo di trasporto; tutti bloccati dalla mancanza cronica di benzina. Gente deceduta mentre era in fila sotto il sole cocente nel tentativo di prendere un medicinale. L’approvvigionamento di farmaci è in tilt, medesima situazione per il cibo, raro e costosissimo.
Dramma sociale
E’ in ogni singola parola del drammatico racconto di Giovanna Fattori, missionaria in Sri Lanka della Comunità Papa Giovanni XXIII, che sono condensate le ragioni per le quali la rabbia del popolo ha preso il sopravvento generando disordini e l’occupazione dei palazzi del potere nella capitale, Colombo. “Storie di sofferenza e di morte come queste – afferma la missionaria – se ne potrebbero raccontare a migliaia. La colpa è della devastante crisi economica che da mesi ha messo in ginocchio il Paese”.
Estrema povertà
I più colpiti sono stati i poveri, gli ultimi, coloro i quali già da anni non riuscivano più a sopravvivere. “L’enorme debito pubblico che il governo attuale ha contratto con i Paesi esteri – dice Fattori – ha generato un’impennata dell’inflazione che ha fatto innalzare i prezzi dei beni di prima necessità gettando sul lastrico molte famiglie: il 90% della popolazione si trova in estrema difficoltà”. La missionaria spiega che le proteste “hanno interessato tutto il popolo, c’è stata una sollevazione di massa perché tutti sono stati toccati da questa crisi. Basti solo ricordare che gli ospedali non hanno i mezzi per curare, in alcuni casi hanno fermato ogni loro attività di soccorso”.
Chiesa agente di pace
In una fase così dura di scontro, la Chiesa si è posta fin dall’inizio come mediatrice di pace. Giovanna Fattori lo conferma, raccontando che vescovi e sacerdoti “si sono messi in ascolto delle sofferenze della popolazione e hanno cercato di portare aiuti concreti come riso, lenticchie, zucchero, farina”. Insieme a monaci buddisti ed imam musulmani, alcuni sacerdoti cattolici hanno promosso anche una manifestazione per la riconciliazione: “E’ accaduto sabato scorso – conclude – quando per le vie della capitale la gente ha potuto ascoltare un vero e trasversale appello alla pace”.