Nel Paese africano crescono i contagi e le vittime. L’ong chiede aiuto alle autorità e alle strutture sanitarie locali per contenere la pandemia
Jessica Jeyamaridas – Città del Vaticano
“Temiamo che la situazione possa andare fuori controllo”, così Mohamed Abdiladif, direttore ad interim di Save the Children Somalia, denuncia l’aggravarsi dell’epidemia di colera che da mesi affligge il Paese africano: 54 le persone morte negli ultimi mesi, nove solo nell’ultima settimana. Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute e dei Servizi Umani della Somalia, nei primi tre mesi del 2024 si sono registrati 4.388 casi di colera, di cui circa il 60% tra i bambini al di sotto dei cinque anni.
Gli Stati meridionali i più colpiti
L’epidemia, iniziata a gennaio 2024, e che ha colpito soprattutto gli Stati meridionali, è il risultato delle inondazioni avvenute a fine 2023. Il colera, altamente contagioso, si diffonde attraverso l’acqua contaminata. Nel 2023, informa l’organizzazione che da 70 anni è presente in Somalia, “sono stati registrati oltre 18.300 casi di colera, di cui 10 mila sono bambini sotto i 5 anni”. Le devastanti inondazioni di El Nino di novembre e dicembre, inoltre, “hanno distrutto servizi igienici e latrine, costringendo le comunità, soprattutto le famiglie sfollate di recente, alla defecazione a cielo aperto”.
L’appello a governo e donatori
Save The Children, oltre a collaborare con le autorità locali a sostegno di due centri di trattamento, sta cercando di limitare la diffusione della malattia fornendo kit per l’igiene e il trattamento dell’acqua. Tra un mese inizierà la stagione delle piogge e i timori sono che l’epidemia possa andare fuori controllo “se il governo e i donatori – avverte Abdiladif – non interverranno con urgenza per fornire alle comunità acqua potabile e strutture igienico-sanitarie sufficienti”.