Adriana Masotti – Città del Vaticano
In Somalia, due importanti basi militari, distanti una trentina di chilometri l’una dall’altra, sono state attaccate prima dell’alba da terroristi islamici di Al-Shabaab. In entrambi i casi sono state fatte esplodere due autobomba. Secondo membri dell’esercito somalo, i terroristi hanno cercato poi di fare irruzione a piedi nei due siti con le armi in pugno, ma sono stati respinti dai militari, che hanno ucciso e ferito alcuni degli assalitori e stanno ora inseguendo gli altri.
Dopo le esplosioni, gli scontri
Gli attacchi sono avvenuti nella regione meridionale di Lower Shabelle, a circa 100 chilometri a sudovest dalla capitale, Mogadiscio, e non si conosce ancora il numero delle vittime, tra cui pare ci siano anche alcuni civili. Testimoni oculari presso la base di Awdheegle, la più grande delle due attaccate, riferiscono che i militari hanno avuto la meglio sui miliziani jihadisti dopo circa un’ora di combattimento e che gli Shabaab hanno usato un veicolo imbottito di esplosivo che non è riuscito a entrare nella base ed è stato fatto esplodere all’esterno.
La rivendicazione degli estremisti
Secondo il comandante dell’esercito somalo, Abdullahi Rage, sarebbero 77 i miliziani di al-Shabaab uccisi nelle due basi, mentre un portavoce del gruppo estremista, Abdulaziz al-Musab, ha affermato che il gruppo avrebbe ucciso 47 combattenti del governo. In una dichiarazione letta ad una emittente radiofonica appartenente al gruppo estremista, il portavoce ha dichiarato che gli attacchi simultanei sono iniziati con kamikaze a bordo di autobombe. A Mogadiscio si terrà in giornata un incontro tra i leader del governo federale, compreso il presidente, e quelli dei cinque Stati membri federali del Paese.