Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Almeno sei bambini sono stati uccisi e altri feriti, ieri mattina, in diversi attacchi su tre villaggi nel nord-ovest della Siria, nella zona di Jabal Al-Zawiyah, a sud di Idlib. I villaggi sono quelli di Iblin, Balshoun, Balyoun. Lo conferma l’Unicef, attraverso il direttore regionale per il Medio Oriente e il Nord Africa Ted Chaiban, che in una dichiarazione fa sapere che dei sei bambini, “tre erano fratelli e sorelle, uccisi con i loro genitori mentre dormivano in casa. Anche altri due bambini – figli di un operatore umanitario nella zona – sono stati uccisi”.
I peggiori attacchi dal cessate il fuoco del marzo 2020
Inoltre, prosegue Chaiban, “abbiamo ricevuto notizie che una stazione idrica ha subito danni negli attacchi”. “Questo è semplicemente tragico – commenta il direttore regionale dell’Unicef – questi attacchi sono i peggiori da quando è stato negoziato un cessate il fuoco nel marzo dello scorso anno. Una escalation di violenza avrà come unico risultato quello di colpire la vita di altri bambini. Chiediamo la protezione di tutti i bambini e chiediamo con forza a coloro che combattono di astenersi da ulteriori attacchi”.
Solo nel 2020, uccisi in Siria 512 bambini
Solo l’anno scorso, ricorda l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia, in Siria sono stati uccisi 512 bambini, la maggior parte nel nord-ovest, e nel Paese mediorientale vivono 1,7 milioni di bambini vulnerabili, molti dei quali sono fuggiti dalle violenze più volte. “L’unica via d’uscita dalla guerra in Siria – conclude Chaiban – è attraverso vie diplomatiche. La violenza e altri attacchi spingeranno il Paese ancora di più verso il baratro e crivelleranno la strada verso la pace e un futuro migliore per milioni di bambini siriani.”