Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha incontrato ieri a Mosca il suo omologo siriano, Bashar al-Assad. I temi al centro dell’incontro sono stati dettagliatamente descritti dal capo del Cremlino sul suo sito web: situazione politica, terrorismo internazionale e cooperazione bilaterale e umanitaria. Ormai il governo di Damasco ha il controllo sul 90% del territorio siriano, ma la presenza di forze straniere – afferma Putin – impedisce l’auspicata stabilizzazione della situazione dopo dieci anni di guerra civile, ostacolando la pace. Dalla sua Assad ha confermato gli effetti negativi della presenza straniera sul terreno, sottolineando come il supporto militare russo ha consentito al governo di Damasco di mantenere il controllo del Paese. E una notizia recente, diffusa dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, riporta che l’aviazione russa avrebbe bombardato postazioni di miliziani anti-governativi nella regione di Aleppo. Forte, infine, la critica del capo dello Stato siriano sul permanere delle sanzioni nei confronti del suo Paese.
Effetto Afghanistan sulla Siria
La recente evoluzione delle vicende afghane, con la presa del potere dei talebani, potrebbe, secondo Nicola Pedde, direttore dell’Institute Global Studies, avere come conseguenza la ripresa dell’attività dei gruppi fondamentalisti armati, sia quelli di ispirazione qaedista, sia lo stesso Stato Islamico. Ci sono segnali, afferma Pedde, di una certa riorganizzazione, considerando però che il fenomeno sta avvenendo sulla base di un forte antagonismo tra i movimenti che si giocano la supremazia in alcune zone al nord della Siria.
La comunità internazionale, a parte Siria e Turchia, si è disimpegnata dalla crisi siriana. La recente partenza dall’Afghanistan delle truppe americane e occidentali dimostra, analizza Nicola Pedde, come questo tipo di missioni richiedano un investimento di uomini, mezzi e denaro oggi insostenibile anche per una grande potenza come gli Usa. Manca oltretutto l’interesse politico ad operare con una coalizione in Siria.
Si aggrava l’emergenza sanitaria
Sullo sfondo della situazione politica, l’aggravarsi della situazione sanitaria in particolare nella regione nord-occidentale. L’allarme è di Save the Children. Secondo l’organizzazione le autorità sanitarie siriane sarebbero impotenti nel fronteggiare la nuova ondata di Covid-19 causata dall’arrivo nel Paese della variante Delta. A rischio la vita di minori e adulti con i posti ospedalieri in terapia intensiva praticamente esauriti.