Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Almeno 13 persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite questa mattina a Damasco in un attentato terroristico realizzato con due ordigni esplosivi contro un autobus dell’esercito siriano. Lo riporta l’agenzia di stampa statale Sana, sottolineando che si tratta di uno degli attacchi più sanguinosi degli ultimi anni nel Paese, dove sembra registrarsi una recrudescenza della violenza.
Impatto devastante
Le immagini diffuse dall’agenzia di stampa mostrano un autobus in fiamme sul ponte Raiss della capitale e una squadra di artificieri impegnata a disinnescare un terzo ordigno esplosivo che era stato piazzato nella zona. Secondo le prime ricostruzioni, gli ordigni erano stati posizionati all’interno del veicolo carico di soldati e sono esplosi intorno alle 6,45 del mattino mentre il mezzo stava transitando nella zona centrale di Jisr al-Rais. Devastante l’impatto dello scoppio, avvenuto durante l’ora di punta per il traffico.
“Un atto codardo”
Ancora ignoti i responsabili, anche se quest’anno in diverse occasioni l’Isis ha colpito con modalità simili mezzi dell’esercito nella Siria orientale. Damasco era stata in gran parte risparmiata da questo tipo di attentati negli ultimi anni, soprattutto da quando l’esercito e le milizie alleate avevano riconquistato l’ultima importante roccaforte ribelle vicino alla capitale nel 2018.
“Un atto codardo” secondo il ministro dell’Interno siriano, Mohammad al-Rahmoun, che ha dichiarato alle tv locali che “l’attacco è arrivato dopo aver eliminato il terrorismo dalla maggior parte del territorio nazionale. “Volevano colpire il maggior numero possibile di cittadini”, ha spiegato, aggiungendo che “continueremo a perseguire i terroristi che hanno commesso questo crimine efferato ovunque si trovino”.
Altri episodi di violenza
L’attentato è il più grave a Damasco da quando le forze governative hanno preso il controllo dei sobborghi in precedenza in mano ai ribelli. Non è l’unico episodio di violenza registrato in Siria nelle ultime ore. È di ieri la notizia di una serie di esplosioni nella base di Al-Tanf, in Siria, al confine tra Iraq e Giordania, utilizzata dalla coalizione anti-Isis dagli Stati Uniti. Sempre ieri tre bambini e un’insegnante sono rimasti uccisi oggi mentre si recavano a scuola ad Ariha, nella zona nord-occidentale del Paese, a causa di una serie di attacchi aerei nel governatorato di Idlib. Lo ha confermato Save the Children e Hurras Network, partner dell’organizzazione nel Paese, spiegando che gli attacchi hanno ucciso almeno dieci persone tra cui tre bambini – due di 12 anni e uno di 16 – e un’insegnante di 28 anni, mentre camminavano lungo una strada che conduce a sei diverse scuole. Almeno altre 40 persone sono rimaste ferite.