Chiesa Cattolica – Italiana

Sinodo, il teologo Vitali: “Il nuovo Instrumentum laboris nascerà dalla condivisione”

Conclusa la riunione dell’equipe internazionale teologica chiamata a lavorare sul nuovo documento necessario per la seconda sessione sinodale di ottobre. Al centro del confronto, le sintesi delle Conferenze episcopali e i contributi giunti da tutto il mondo. Don Dario Vitali, consultore al Sinodo: “La commissione non si è fatta guidare dai propri convincimenti ma dal principio della sinodalità proprio della Chiesa”. La pubblicazione prevista per la prima decade di luglio.

Federico Piana – Città del Vaticano

Ascolto e discernimento. Sono questi i due elementi essenziali che stanno caratterizzando il metodo per la composizione del nuovo Instrumentum laboris necessario per la seconda sessione della XVI Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi che si svolgerà il prossimo ottobre. L’equipe internazionale composta da una ventina di teologi e teologhe, che lo scorso 13 giugno a Roma ha concluso la sua fase di consultazione per la realizzazione di questo documento, ha avuto un mandato preciso: leggere e tenere conto delle sintesi inviate dalle Conferenze episcopali, dei contributi raccolti durante l’incontro internazionale Parroci per il Sinodo, delle osservazioni avanzate da cinque commissioni teologiche e dalle riflessioni fatte pervenire alla Segreteria Generale del Sinodo da religiosi e religiose, università, associazioni di fedeli e singole persone in tutto il mondo.

Teologhe e teologi al lavoro per l’ Instrumentum laboris

Principi sinodali 

“Questa grande commissione non inserisce all’ interno del nuovo l’Instrumentum laboris i propri convincimenti o schemi di pensiero ma segue il principio della sinodalità che è peculiare alla Chiesa”, spiega don Dario Vitali, consultore al Sinodo e docente di ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana. Il teologo, che ha partecipato ai lavori dell’equipe internazionale, si è reso sempre più conto di come sia importante, quasi imprescindibile, che la nuova sessione sinodale di ottobre sia sostenuta da un testo che possa fare il punto sul cammino compiuto finora: “Se noi guardiamo alla sessione dell’ottobre passato e alla relazione di sintesi che ne è scaturita, possiamo vedere che è maturato un consenso importante su alcune tematiche che non andranno discusse di nuovo mentre invece sarà utile ragionare su altre, come ad esempio quelle legate alla domanda fondamentale: come essere Chiesa sinodale in missione”.

Ascolta l’intervista a don Dario Vitali

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2024/06/12/12/138026220_F138026220.mp3

Missionarietà e partecipazione

Analizzare il rapporto tra missionarietà e sinodalità sarà una delle principali sfide della prossima sessione sinodale. “Arrivare alla condivisione di un’idea su questo fronte richiede tanta strada da fare, una conversione di mentalità ed un cambio di passo” aggiunge Vitali. Perché “non si sta comodi dentro casa ma la vita della Chiesa è vita di annuncio, di cammino. È vita in uscita, come sostiene Papa Francesco”. Un’altra sfida, conclude il teologo, è quella della partecipazione. “In passato – dice – la missione era affidata, diciamo così, a degli ‘specialisti’. Oggi, tutti devono essere partecipi della missione della Chiesa in ragione della dignità originaria del Battesimo”. Secondo quanto comunicato dalla Segreteria Generale del Sinodo, la pubblicazione del testo è prevista entro la prima decade del mese di luglio dopo che il Consiglio Ordinario sinodale avrà dato seguito ad altre tappe di stesura del documento prima di sottoporlo all’approvazione definitiva del Santo Padre.

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti