La decorazione di un documento conservato nell’Archivio di Stato di Siena è candidata a essere il soggetto di una serie di francobolli che saranno emessi nel 2025 da Poste Italiane. Sulla tavoletta, a protezione del Palazzo pubblico senese, è raffigurata la compatrona d’Italia e d’Europa offrendo occasione per parlare con la direttrice Cinzia Cardinali dell’iniziativa e dell’importante presenza della Santa nella storia e nella vita civile, nel tempo, della città toscana
Maria Milvia Morciano – Città del Vaticano
Nel giorno in cui è in programma il Palio dell’Assunta, il 16 agosto, tutta Siena è in fermento, attraversata da passioni contrastanti, a volte contraddittorie, dove sacro e profano si mescolano in un sentimento viscerale. I contradaioli sono divisi dalla rivalità, ma tutti sono uniti sotto la protezione della Vergine, che presiede il Palio di luglio come Madonna di Provenzano, e quello di ferragosto come l’Assunta. La figura materna di Maria è l’immagine inderogabile che deve contenere il drappellone, lo stendardo che ogni anno viene realizzato da un artista e che viene conferito alla contrada vincitrice. Ma su questo simbolo di vittoria dipinto su stoffa appare talvolta anche un’altra figura di donna: è santa Caterina, il cui legame con Siena è imprescindibile e profondo.
Una iniziativa per mostrare tesori meno noti
Il Ministero della Cultura, per valorizzare gli archivi di Stato italiani, ha deciso di emettere dal 2025 alcuni francobolli. Tra questi c’è Siena, che ha scelto l’immagine della sua patrona, compatrona con san Francesco dell’Italia e compatrona d’Europa.
La direttrice dell’Archivio di Stato di Siena, Cinzia Cardinali, partendo da questa iniziativa, spiega ai media vaticani il significato dell’immagine che apparirà sul francobollo e l’impronta che la santa senese ha impresso nella storia e nell’arte della città toscana: “Si tratta di un accordo con le Poste per un’emissione che ha finalità di valorizzazione. Sappiamo benissimo che ora il comparto della corrispondenza tradizionale incide minimamente nella nostra vita quotidiana, ma questa iniziativa riveste un grande valore ai fini della conoscenza, della diffusione e della valorizzazione del nostro patrimonio”, osserva la direttrice. “Quello archivistico, naturalmente, trae grande giovamento da queste forme di conoscenza, perché è meno visibile, circola meno rispetto a quello dei ‘cugini’ musei. Per noi è un è un’opportunità di grande interesse”.
Un gusto alla decorazione nei documenti archivistici
“L’immagine del francobollo senese consiste nella decorazione di una coperta anteriore ad acquerello di un documento, che è conservato nel nostro grande fondo dei conventi, in particolare del convento di Santa Caterina del Paradiso”, continua Cardinali, “quindi doppiamente interessante perché si tratta di un documento archivistico a tutti gli effetti con un preciso riferimento all’uso artistico e circolante a Siena nei secoli tra Medioevo e Rinascimento, per cui c’è proprio il gusto alla decorazione anche al di fuori della collezione delle tavolette di Biccherna, come questa coperta che presenta una iconografia che fa preciso riferimento a situazioni, momenti, eventi del momento”.
Immagini che commentano la storia
“Altro elemento importante” – osserva la direttrice Cardinali – ovvero la Santa rappresentata sopra il Palazzo pubblico con nella mano destra il simbolo del Giglio e nella sinistra il libro, è la datazione tra il 1526 e il 1527 che si desume dal registro racchiuso dalla coperta illustrata e soprattutto dall’inusuale iscrizione che viene riportata, Libertas Iuvat, che dovrebbe fare riferimento a episodi storici, in particolare alla battaglia di Camollia del 1526, rappresentata ad esempio su una tavoletta di Biccherna, che è considerata l’ultimo baluardo, l’ultimo evento dell’indipendenza senese alle porte della guerra di Siena che poi, come sappiamo, chiuse la fase della Repubblica”.
L’antica devozione per Santa Caterina
Cinzia Cardinali spiega inoltre che “nell’archivio di Stato di Siena ci sono moltissime immagini di Caterina. Alcune sono desunte dalla scultura e dalla pittura contemporanea. La Santa è molto venerata, è tra i santi quella che viene canonizzata in un momento molto prossimo alla morte. La grande devozione della Santa a Siena si riflette anche nelle decorazioni, nelle pergamene, nelle coperte. “Abbiamo anche ben otto tavolette di Biccherna – precisa la direttrice – che hanno come oggetto la Santa. Una, in particolare, mi sento di segnalare del 1498 con la rappresentazione delle stimmate di Santa Caterina, quindi un culto legato alle stimmate, molto anteriore al riconoscimento ufficiale, che era già circolante a Siena e probabilmente legato alla polemica, se la vogliamo chiamare in questo modo, di riferimento delle stimmate all’ambiente francescano. In questa tavoletta accanto a Caterina appare il grande Papa e santo pientino Enea Silvio Piccolomini che si adoperò fin dall’inizio per la canonizzazione, che poi avvenne ufficialmente nel 1461”.
“Orsù correte questo palio…”
Come abbiamo accennato all’inizio, Caterina è legata al palio di Siena, che tra l’altro nacque nella contrada dell’Oca, la vincitrice di quello agostano dello scorso anno. Tra le sue centinaia di lettere, scritte con calligrafia piccola e armoniosa, ce n’è una che ne fa accenno diretto facendone metafora dell’anelito a Cristo. È la lettera sessantaduesima del I libro, indirizzata a Sano di Maco e agli altri figliuoli, che si data intorno al giugno del 1375. In un passo si legge: “…Orsù, figliuoli dolcissimi, correte questo palio; e fate che solo sia uno quello che l’abbia, cioè che ‘l cuore vostro non sia diviso…”.
Oltre Maria, Caterina
I riferimenti a Caterina nei pali continuano nel tempo giungendo all’epoca contemporanea che rappresentano non solo la Vergine ma talvolta anche la Santa. “La commessa del Palio – puntualizza Cardinali – soprattutto in epoca moderna si differenzia: ci sono alcuni pali all’interno di una serie di elementi che sono definiti e sono fissati da regolamento ma che vengono dedicati via via ad eventi a ricorrenze e quindi a questa grande Santa. In particolare, ricordiamo il palio del 2000 che le è stato dedicato in occasione della proclamazione a patrona d’Europa nell’anno precedente da Papa Giovanni Paolo II. Ovviamente è una figura molto legata alla senesità ma di portata e di valore internazionale”, conclude Cardinali.
Caterina e il Giubileo
Nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva a Roma, riposano le spoglie mortali della suora domenicana, e questa è una delle chiese giubilari. Dall’anno prossimo, quindi, ci sarà anche la possibilità di venire a Roma e visitare la tomba della Santa, tendendo un filo tra Siena e Roma.