Chiesa Cattolica – Italiana

Si è spento mons. Hoser, visitatore apostolico a Medjugorje

VATICAN NEWS

È morto ieri, venerdì 13 agosto, presso l’Ospedale del Ministero dell’Interno di Varsavia, l’arcivescovo polacco Henryk Hoser, dal 2018 visitatore apostolico per la parrocchia di Medjugorje: aveva 78 anni. Lo ha reso noto la Conferenza episcopale polacca.

A Medjugorje con un compito pastorale

Papa Francesco gli aveva affidato l’incarico di accompagnare in modo “stabile e continuo” la comunità parrocchiale di questa piccola località della Bosnia ed Erzegovina e i tanti fedeli che vi si recano in pellegrinaggio, “le cui esigenze – spiegava una nota vaticana – richiedono una peculiare attenzione”. Si tratta di un segno di attenzione del Papa verso i pellegrini, come sottolineava il direttore della Sala Stampa vaticana: mons. Hoser era stato inviato a Medjugorje con un compito strettamente pastorale, senza entrare nella questione delle apparizioni mariane.

Inviato là dove ha bisogno la gente

Il Papa – aveva detto il presule – “ci invia lì, dove vive la gente, dove i fedeli si radunano cercando la luce della salvezza” e a Medjugorje vengono pellegrini da tutto il mondo “per incontrare qualcuno: per incontrare Dio, incontrare Cristo, incontrare sua Madre”. “La via mariana – diceva Hoser – è quella più certa e sicura” perché conduce a Gesù e qui i fedeli hanno “al centro la Santa Messa, l’adorazione del Santissimo Sacramento, una massiccia frequenza del Sacramento della Penitenza”. Si tratta di un vero culto “cristocentrico”. “Medjugorje – affermava il visitatore apostolico – ci offre il tempo e lo spazio della grazia divina per intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, venerata qui con l’appellativo di ‘Regina della Pace’. Questo appellativo è ben conosciuto tramite le Litanie Lauretane”. E “il mondo – sottolineava – ha tanto bisogno di pace”.

Medico e missionario in Rwanda

Mons. Hoser era nato a Varsavia il 27 novembre 1942, aveva studiato medicina prima di entrare, nel 1969, nella Società dell’Apostolato Cattolico (Pallottini). Ordinato sacerdote nel 1974, parte missionario in Rwanda, dove resta fino al 1995. A Kigali fonda il Centro Medico-Sociale, guidandolo per ben 17 anni ed il Centro di Formazione Familiare (Action Familiale). Per alcuni anni è stato segretario della Commissione Episcopale per la Sanità, e poi anche della Commissione Episcopale per la Famiglia, presidente dell’Associazione dei Centri Medici Associati a Kigali (BUFMAR), responsabile di un centro di monitoraggio epidemiologico AIDS e di programma di assistenza psico-medico e sociale dei malati. Nel 1994 viene nominato esperto nel campo della famiglia e dello sviluppo al Sinodo Speciale per l’Africa. Sempre nel 1994, in assenza del nunzio apostolico in Rwanda, è nominato visitatore apostolico in questo Paese, ufficio che ricopre per oltre due anni.

La missione in Europa

Dal 1996 al 2003 è superiore regionale dei Pallottini e membro del Consiglio Missionario della Conferenza dei Superiori Maggiori in Francia. Nel 2004 è rettore della Procura missionaria pallottina, a Bruxelles, in Belgio, ed è impegnato nella pastorale nell’ambito della Comunità Europea. Nel 2005 Giovanni Paolo II lo nomina segretario aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e presidente delle Pontificie Opere Missionarie con dignità di arcivescovo. Nel 2008, con Benedetto XVI, diventa arcivescovo-vescovo della Diocesi di Varsavia-Praga. Nel febbraio 2017 Papa Francesco lo manda a Medjugorje come inviato speciale della Santa Sede. Nel dicembre successivo diventa vescovo emerito di Varsavia-Praga. Il 31 maggio 2018 il Papa lo nomina visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato e ad nutum Sanctae Sedis. Mons. Hoser scompare proprio a 40 anni da quando tutto è iniziato a Medjugorje, da quando alcuni giovani, il 24 giugno del 1981, dicono di aver visto la Vergine Maria.

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