Chiesa Cattolica – Italiana

Sempre più cristiani lasciano il Libano costretti dalla povertà

Tiziana Campisi – Città del Vaticano 

È urgente arginare la migrazione dei cristiani dal Libano. Lo ha detto il patriarca di Antiochia dei Siri, Ignatius Joseph III Younan, la cui sede è a Beirut, in un colloquio con la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs). Il patriarca ha evidenziato che se l’Occidente non sosterrà la comunità cristiana, che oggi conta circa due milioni di persone, la crisi economica e l’attuale ondata di violenza nel Paese potrebbero accelerarne l’estinzione. “Temiamo veramente molto che – ha affermato Younan – qualora questa crisi continui, sia la fine dei cristiani in Libano e in tutto il vicino Oriente nel giro di pochi anni. Normalmente quando i cristiani partono, come è successo in Iraq, Siria e Turchia, non tornano”. Il patriarca ha aggiunto che molti cristiani scelgono di non tornare perché temono di non poter garantire ai loro figli la libertà religiosa e una vita dignitosa.

Metà della popolazione sotto la soglia di povertà 

Per Ignatius Joseph III Younan occorrerebbe una politica più attenta ai problemi della gente, molti cristiani non vedono speranze per il loro futuro e, costretti a vivere nel disagio, preferiscono emigrare. “Non possiamo convincerli a restare”, ha sottolineato il patriarca. La scorsa settimana, a Beirut, si sono verificati scontri che hanno causato la morte di 7 persone, in seguito alle manifestazioni di protesta per la rimozione del giudice Tarek Bitar, che era titolare delle indagini sull’esplosione di un anno fa al porto della capitale. Proprio in seguito alla terribile deflagrazione, Acs ha finanziato progetti per oltre 5,4 milioni di euro, garantendo aiuti di emergenza e ricostruendo le chiese del quartiere cristiano. Ma il Paese sta attraversando una grave crisi economica e soffre di una elevatissima inflazione. Oltre il 50% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà a causa della corruzione, delle inadeguate infrastrutture pubbliche e della pandemia. Secondo il patriarca Younan, l’Occidente “non sta facendo con saggezza e onestà ciò che deve fare per difendere le minoranze in Medio Oriente, in particolare i cristiani”.

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