Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
Si è sviluppata tanta attenzione attorno alla figura di Carlo Acutis dopo la sua beatificazione avvenuta ad Assisi il 10 ottobre scorso. A confermarlo anche l’iniziativa della Libreria Editrice Vaticana che ha pubblicato l’edizione aggiornata della sua bibliografia intitolata “Dall’informatica al cielo. Carlo Acutis”. Un’occasione per raccogliere l’opinione del cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. “Non è tanto l’aspetto editoriale che ci impegna – afferma – quanto il riferimento alla fama di santità di questo giovane che non c’è dubbio che sia crescente”. Il porporato afferma che questa fama travalica abbondantemente la dimensione locale e confida di averla toccata con mano proprio ad Assisi, durante la celebrazione per la chiusura della tomba del ragazzo rimasta aperta per diversi giorni all’interno del Santuario della Spogliazione. Giorni segnati da una profonda devozione popolare, riflessa nell’arrivo di un gran numero di persone da tutta Italia.
Le novità
Un’esperienza, questa della beatificazione, che rientra anche nel libro: dalla nuova prefazione a firma di monsignor Dario Edoardo Viganò, Vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, fino all’introduzione di Nicola Gori, autore del volume e postulatore della causa di beatificazione di Carlo. La terza novità, invece, si trova in quarta di copertina ed è frutto di una collaborazione della casa editrice del Papa con VatiVision, la piattaforma digitale di distribuzione di contenuti audiovisivi di ispirazione cattolica. Si tratta di un QRcode che, se fotografato col cellulare, rinvia ad una pagina web dove sono disponibili il film “La mia Autostrada per il Cielo” e altri video gratuiti sulla vita di Carlo Acutis. Un segno di ideale continuità con la passione per le nuove tecnologie del quindicenne beato che tutti vorrebbero patrono di Internet.
Il patrono di Internet
Non è richiesto che il patrono sia uno specialista della materia in senso stretto. Carlo aveva una competenza straordinaria, ma usava questi mezzi semplicemente per diffondere il Vangelo e la conoscenza dell’Eucarestia. Tant’è che anche il Papa, parlando ai giovani, ha citato più volte la sua condotta come esempio da seguire. “Il protettore – aggiunge il cardinale – è qualcuno che ha vissuto un rapporto con queste strumentazioni in modo familiare e soprattutto corretto dal punto di vista delle linee deontologiche”. Prima, ovviamente, è necessaria la canonizzazione, per la quale ci vuole il riconoscimento di un miracolo per intercessione di Carlo. Un lavoro che chiama in causa il ruolo del postulatore, che si concentra soprattutto sul Sud America da dove provengono continue segnalazioni di presunti miracoli. In questo momento l’emergenza sanitaria rende difficili gli spostamenti e gli incontri ‘de visu’, fondamentali per raccogliere prove e riscontri. Tuttavia, il cardinale Semeraro sottolinea che il compito del postulatore non è quello di raccogliere tutti i casi, ma di individuare quello che ha davvero la possibilità di superare le varie fasi. “Un processo – spiega – che si svolge innanzitutto a livello della consulta medica e poi della consulta dei teologi, dove si verifica se ci sia stata una reale invocazione del beato, se questa sia stata diretta soltanto a lui e se dunque ci sia anche un rapporto di causa effetto, sebbene non in termini strettamente matematici”.