Grazie a una capillare rete di accoglienza, vari Gruppi Agesci ospitano giovani da diverse città in Ucraina offrendo la possibilità di godere di periodi di svago e amicizia. In Abruzzo, nei pressi del lago di Scanno (AQ), concluso il campo estivo con ragazzi del reatino e ragazzi di Ternopil. Hanno risvegliato stimoli spenti, racconta la capo reparto di Passo Corese 1. “L’occasione per un’autentica fraternità, lontano dagli allarmi, un nuovo inizio per noi”, dice la capo ucraina
Antonella Palermo – Città del Vaticano
L’esperienza di condivisione in un campeggio estivo tra i monti abruzzesi per dimenticare temporaneamente i rumori della guerra. L’hanno vissuta per una settimana fino a ieri, domenica 16 luglio, alcuni ragazzi Scout della provincia di Rieti insieme con alcuni coetanei del movimento giunti dall’Ucraina in Italia per un progetto di gemellaggio.
L’ospitalità e l’amicizia nello spirito dello scautismo
“Ci hanno fatto vedere che niente è impossibile”. È quanto racconta Stefania Donati, capo gruppo e capo reparto Agesci “Passo Corese 1“ che, trovandosi nella necessità di organizzare un campo con i suoi pochi ragazzi e rischiando dunque di doverlo per questo annullare, ha approfittato dell’iniziativa attivata dalla rete italiana degli Scout, non solo Agesci, che prevede alcuni gemellaggi con gruppi provenienti da varie zone del Paese in guerra. Una necessità che si è rivelata un’ottima e insospettata opportunità di scambio.
Nove ragazze ucraine, di cui sette dagli 11 ai 15 anni di età e due bambini di 12 anni, più un accompagnatore. Un lungo viaggio in pullman da Ternopil, nell’Ucraina occidentale, con una sosta di ben 13 ore alla dogana ungherese. Poi, quando era ormai notte, l’arrivo prima a Roma, con l’ospitalità in parrocchia, e la ripartenza per il lago di Scanno, una delle perle naturalistiche dell’Abruzzo.
Uno scambio che ha riattivato stimoli e sana competizione
Piccole gare di costruzioni, il torneo sportivo di pallascout, la cucina e altre piccole attività. Così hanno trascorso queste giornate di svago i giovani ucraini. “È stato un arricchimento ogni giorno. Dalle cose più pratiche agli aspetti più umani di condivisione e riflessione”, racconta Stefania. “Non si lamentano mai, sempre disponibili e allegri. Ci ha fatto molto effetto vederli spensierati. Noi sentiamo di aver imparato molto dalla loro disciplina. Questo ha risvegliato tra l’altro nei nostri ragazzi una sana competizione, che si era forse un po’ indebolita. Un nuovo stimolo, insomma. Hanno sperimentato l’accoglienza”. E non è poco. Tra canti italiani e canti ucraini, sottolinea la capo Scout, hanno infuso coraggio con la loro perseveranza e determinazione sulle cose. “Ci hanno fatto vedere che niente è impossibile”.
Dimenticare, per un poco, la paura della guerra
Valentina, la capo Scout ucraina, racconta: “Tutti i ragazzi italiani sono stati davvero amichevoli e pronti all’aiuto nei nostri confronti”.
“Una bella esperienza di condivisione è stata. Abbiamo imparato qualcosa reciprocamente. Anche le persone nei villaggi si sono mostrate molto gentili, ci regalavano cibo. E soprattutto ci è piaciuta moltissimo la vostra natura, i vostri paesaggi. Questo viaggio per noi è stata l’occasione per vivere una autentica fratellanza e amicizia”, racconta. “Abbiamo potuto anche dimenticare per un po’ la guerra, gli allarmi, la paura. Come se fosse un nuovo inizio per noi. Qui ci siamo sentiti al sicuro”.
L’accoglienza in Italia degli Scout ucraini
In lungo e in largo, nello stivale, sono tanti i gruppi che si sono resi disponibili, da qui a settembre, ad invitare compagni Scout da varie città dell’Ucraina: Uzhhorod, Mykolaïv, Ivano-Frankivs’k, Rivne, Kyiv, Zhitomyr, Luc’k, Donetsk e Bucha. Ad essere in particolare coinvolti sono i giovani italiani del Gruppo Mirazzano 1, Fiemme e Fassa 1, Volta Mantovana 1, Catania 9, Pedara 1, Reparto Roma 84, Mantova 9, Genova 48, Branco di Asola (MN). Laghi, montagne e località di mare come scenario in cui la bellezza dei territori si fonde con la dimensione ludica e la scoperta di nuove possibilità di relazione, nella scommessa di un’amicizia che lenisce tensioni e ferite, fortifica le energie, risveglia dalle inerzie, insegna a fidarsi.