Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Siate insieme “cristiani dinamici e scout fedeli”, lavorate, con il vostro “servizio del prossimo”, per “una Chiesa più estroversa e un mondo più umano”, come “seminatori di speranza e di riscoperta della vita comunitaria”. E soprattutto continuate a invitare i giovani “a sognare e ad agire”, aiutandoli “a diventare persone libere e responsabili, rispettose degli altri e del loro ambiente”.
E’ questo l’invito rivolto da Francesco alla delegazione degli Scouts Unitaires de France (Suf), terzo movimento scout per numero di iscritti in Francia, ricevuta in Vaticano in occasione del 50.mo anniversario dalla nascita. Il Papa ringrazia i responsabili presenti e il Consiglio per la Pastorale dei Bambini e dei Giovani della Conferenza dei Vescovi di Francia, che li accompagnano, segno di riconoscimento del ruolo dei giovani scout, “come protagonisti nell’evangelizzazione e nella costruzione della società”. E, in francese, rimgrazia anche per le belle parole, “molto poetiche”, dette su san Giuseppe nella presentazione.
Francesco esordisce sottolineando che nella società di oggi “riscontriamo troppo spesso un degrado delle relazioni umane e una mancanza di modelli degni di fiducia per i giovani in cerca di formazione”. Degrado che la pandemia ha enfatizzato, riducendo “le possibilità di incontrarsi per fraternizzare e tessere nuove amicizie”.
Davanti a tutte queste difficoltà, il vostro movimento scout è un segno di incoraggiamento per i giovani, perché li invita a sognare e ad agire, ad avere il coraggio di guardare con speranza al futuro.
Infatti, attraverso la pedagogia scout “del fratello e della sorella maggiori che proteggono e accompagnano i più piccoli, aiutandoli pazientemente a scoprire e a far fruttificare i talenti ricevuti dal Signore”, prosegue il Pontefice, citando il suo messaggio Urbi et orbi della Pasqua di quest’anno, “voi mostrate come ‘tutti abbiamo bisogno di vivere relazioni umane reali e non solamente virtuali, specialmente nell’età in cui si forma il carattere e la personalità’. E ringrazia in particolare le coppie di sposi che, dice, come capi educatori “vi sostengono e che testimoniano in mezzo a voi la bellezza del matrimonio”.
Lo scout, chiarisce Papa Francesco, “con la sua disponibilità al servizio del prossimo”, è anche chiamato “a lavorare per una Chiesa più ‘estroversa’ e per un mondo più umano”. La vostra missione, ricorda agli Scout Unitaires de France, è “testimoniare dovunque siete che, con la vostra fede e il vostro impegno, potete valorizzare la ricchezza delle relazioni umane e fare di esse un bene comune che aiuta un rinnovamento sociale”.
Dunque vi esorto a essere nello stesso tempo cristiani dinamici e scout fedeli! E lo sarete cercando di essere coerenti con i valori che portate, avendo delle convinzioni forti, basate sul Vangelo, in uno spirito di apertura agli altri. Allora le vostre azioni andranno a beneficio, in diversi modi, della società in cui vivete
Citando poi l’enciclica Laudato sì, il Papa ringrazia gli scout francesi perché, afferma, “grazie al vostro rapporto con la natura, voi portate il messaggio che il rispetto dell’altro e dell’ambiente vanno di pari passo”, e che quindi “non possiamo illuderci di risanare la nostra relazione con la natura e l’ambiente senza risanare tutte le relazioni umane fondamentali”.
Vi invito a non scoraggiarvi davanti agli egoismi del mondo, a non chiudervi in voi stessi, a non essere giovani inerti, senza ideali e senza sogni. Non perdete mai di vista che il Signore vi chiama tutti a portare senza paura l’annuncio missionario, là dove vi trovate, in particolare tra i giovani, nei vostri quartieri, nello sport, quando uscite con gli amici, nel volontariato o nel lavoro.
L’invito di Francesco è a condividere, sempre e dovunque, “la gioia del Vangelo che vi fa vivere!”. Perché, e qui cita l’esortazione apostolica Christus vivit, “il Signore desidera che siate suoi discepoli e diffondiate luce e speranza, perché conta sulla vostra audacia, sul vostro coraggio e il vostro entusiasmo”. E l’incoraggiamento finale è a proseguire nello sforzo “per fare dello scautismo cattolico un movimento di seminatori di speranza e di riscoperta della vita comunitaria”. Con l’augurio che questo giubileo “sia per ognuno di voi l’occasione per rinnovare i vostri impegni, secondo l’eredità ricevuta da quanti vi hanno preceduto, al fine di aiutare i giovani a diventare persone libere e responsabili, rispettose degli altri e del loro ambiente”.
Nati nel febbraio del 1971, per iniziativa di un gruppo di capi degli Scout de France, contrari alla separazione della branca intermedia degli “éclaireurs” (esploratori) tra i 12 e i 17 anni, in due branche dai 12-14 anni e poi 14-17, nel 2019 gli Scouts Unitaires de France contavano circa 31 mila membri, dei quali 24800 ragazzi e 5800 capi educatori.