Il movimento educativo creato da Papa Francesco riceve il Premio dell’Università di Siviglia per la tutela dei diritti umani “Juan Antonio Carrillo Salcedo”. Dalla sua creazione, ha avviato iniziative in tutto il mondo per il contrasto di abusi, bullismo, cyberbullismo, corruzione, sfruttamento. Il presidente del Corral: “”Scholas difende il fatto che avere una vita significativa è un diritto umano che non può essere violato”
Vatican News
Scholas Occurrentes, l’organizzazione creata da Papa Francesco, ha ricevuto il Premio “Juan Antonio Carrillo Salcedo” dell’Università di Siviglia per la tutela dei diritti umani. Il premio, che viene assegnato ogni due anni, riconosce le persone o le istituzioni che si sono distinte per la difesa dei diritti umani, sia in ambito politico che sociale o educativo. In precedenza, solo la Regina Sofia di Spagna, Federico Mayor Zaragoza, Marcelino Oreja e Adela Cortina erano stati insigniti del premio. La giuria dell’Università di Siviglia, una delle più antiche istituzioni accademiche spagnole, ha scelto Scholas Occurrentes, che per coincidenza celebra quest’anno il suo decimo anniversario, per assegnare questo rinomato premio. Il lavoro di Scholas Occurrentes nella difesa dei diritti umani dei giovani di tutto il mondo e le sue pratiche concrete e innovative, affinché ogni bambino e giovane abbia una vita significativa, non sono passati inosservati.
Del Corral: impegnati in tante sfide
José María del Corral, presidente mondiale di Scholas Occurrentes, ha commentato il riconoscimento: “Scholas difende il fatto che avere una vita significativa è un diritto umano che non può essere violato, e per raggiungere questo obiettivo lavoriamo su diverse questioni. Affrontiamo sfide come la prevenzione dei suicidi in molte parti del mondo, ci occupiamo della salute mentale dei giovani e degli adolescenti in più di 30 Paesi durante la pandemia e combattiamo problemi come le bande a Panama, la camorra a Napoli e gli abusi sui minori in Portogallo, Messico e Spagna”. “Molti di noi parlano di diritti umani, ma quando si tratta di vedere il lavoro, pochi lo fanno nel fango”, riflette del Corral. Scholas Occurrentes è arrivata in Spagna nel 2015 e da allora ha collaborato attivamente con la Chiesa locale e le altre confessioni, con i Ministeri dell’Istruzione, della Gioventù e degli Affari sociali, realizzando varie attività in diverse regioni del Paese, come la Comunità di Madrid, la Catalogna, la Galizia, Valencia, l’Andalusia e la Cantabria. A loro volta, sono state aperte sedi universitarie di Scholas a Madrid, Granada, Valencia e Barcellona, tra le altre.
Esperienze educative in tutto il mondo
Dalla sua creazione, Scholas ha realizzato esperienze educative che hanno riunito giovani provenienti da Israele e Palestina, da Cuba e dagli Stati Uniti, da culture e religioni diverse, creando cattedre in università pubbliche e private; costruendo scuole sportive in Mozambico, Iraq e America Latina. I giovani di Scholas lavorano ogni giorno da Haiti per recuperare la dignità attraverso l’istruzione. Inoltre, da Los Angeles, Miami, New York e Washington, gli insegnanti di Scholas cercano di aiutare ogni giovane a trovare un senso e di aiutare il dialogo a superare l’odio e lo scontro. “Ogni giorno – si legge in una nota del movimento – i giovani insegnanti di Scholas incontrano i problemi reali dei bambini e degli adolescenti: la mancanza di salute mentale, l’aumento abissale dei suicidi, l’insicurezza, le dipendenze e la corruzione, gli abusi, lo sfruttamento minorile, il bullismo e il cyber-bullismo e tanti altri dolori che hanno bisogno di ascolto, creatività e comunità. Scholas è convinta che il sistema educativo possa essere cambiato, dal basso e con l’impegno di tutti. Difende i diritti umani dei giovani attraverso azioni concrete, indipendentemente dal fatto che siano di questa o quella fede o di questo o quel livello sociale o economico, perché crede che l’importante sia l’incontro e che la diversità sia ciò che ci unisce. Questo premio, per i suoi fondatori, appartiene ai giovani che ogni giorno impegnano il loro tempo e la loro passione per raggiungere sempre più giovani nel mondo e a Papa Francesco per aver avuto fiducia in questa sacra intuizione”.