Chiesa Cattolica – Italiana

Sarà beatificata la famiglia Ulma, massacrata dai nazisti per aver aiutato gli ebrei

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Papa Francesco, nel corso dell’udienza odierna al cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, ha autorizzato la promulgazione dei Decreti riguardanti 11 prossimi nuovi beati e 13 nuovi venerabili.

Un’intera famiglia di beati

Tra i nuovi beati c’è l’intera famiglia polacca Ulma, con i genitori Józef e Wiktoria, i sei bambini, più un settimo in grembo alla madre, sterminata dai nazisti nel 1944 per aver dato rifugio a 8 ebrei. Dopo la decisione hitleriana di mettere in atto l’inumana “soluzione finale” gli Ulma, consapevoli del rischio e nonostante le ristrettezze economiche, ma mossi dal comandamento dell’amore e dall’esempio del buon samaritano, nascosero una famiglia ebrea per un anno e mezzo; fino a quando i gendarmi fecero irruzione nell’ abitazione, assassinando le persone ebree e trucidando l’intera famiglia, compreso il bimbo che sarebbe dovuto venire alla luce di lì a poco. I bambini erano battezzati e coinvolti nella fede operosa dei genitori. Per il nascituro vi fu il battesimo di sangue.

L’offerta della vita di Franz de Castro

Sarà beato anche Franz de Castro Holzwarth, laico, vissuto nel secolo scorso in Brasile: è il primo a salire all’onore degli altari per l’offerta della vita sostituendosi ad un ostaggio durante una rivolta in un carcere in cui prestava assistenza spirituale e materiale. Dopo aver abbandonato l’idea di diventare sacerdote, Franz visse la missione per l’assistenza spirituale e materiale dei detenuti con piena dedizione, rimanendo celibe e animato da profonda fede. Nel febbraio 1981 nel corso di violenti disordini nel carcere di Jacareí, si offrì come mediatore nella trattativa con la Polizia: si consegnò quindi in modo libero e volontario ai rivoltosi in sostituzione di un poliziotto tenuto in ostaggio. Le Forze dell’ordine venendo meno agli accordi, aprirono il fuoco sui detenuti e nella sparatoria rimase coinvolto anche Franz de Castro.

Giacinto Vera, missionario instancabile

Tra i prossimi beati figura anche monsignor Giacinto Vera, vescovo di Montevideo, in Uruguay, vissuto nel 1800. Fin da giovane si sentì chiamato al sacerdozio. Ricevuto il sacramento dell’ordine, nel 1859 divenne vicario apostolico impegnato nella formazione del clero e nella cura pastorale, per la quale intraprese grandi viaggi missionari, intervenendo anche per risolvere situazioni conflittuali, come la difesa della giurisdizione ecclesiastica nei confronti del governo. In ragione di questa sua presa di posizione, gli venne comminato lʼesilio che trascorse a Buenos Aires dal 1862 al 1863. Eletto vescovo di Megara riprese l’attività pastorale e viaggiò in Europa alla ricerca di missionari per lʼUruguay. Tornato a Montevideo nel 1871 compì ogni sforzo perché si ponesse fine alla guerra civile. La pace raggiunta gli consentì di dare nuovo slancio all’attività missionaria. Nel 1875 consacrò il Paese al Sacro Cuore di Gesù e nel 1878 fu nominato primo vescovo della nuova diocesi di Montevideo. L’età e i problemi di salute non arrestarono il suo zelo apostolico. La morte lo colse proprio durante una missione a Pan de Azúcar a causa della fitta pioggia che minò definitivamente il fisico ormai debole.

Matteo Ricci Venerabile

Con il riconoscimento delle virtù eroiche diventa venerabile padre Matteo Ricci, gesuita, apostolo nella Cina a cavallo tra il 1500 e il 1600, riconosciuto come uno dei più grandi missionari della Chiesa e tuttora venerato in Asia. La sua fama si è oggi diffusa spontaneamente ed appare unita ad una certa fama di segni. Più che con la parola, Ricci diffuse la fede con la santità della vita, con la carità verso tutti. Papa Francesco più volte ha ricordato la figura di padre Ricci che – ha detto – “è stato grande non solo per le cose che ha fatto che ha scritto, ma è grande perché è stato un uomo di incontri, un uomo della cultura dell’incontro, un uomo che è andato oltre all’essere straniero; è diventato cittadino del mondo”. Padre Matteo Ricci – ha affermato – è stato “tra i primi a stabilire un ponte di amicizia tra la Cina e l’Occidente, attuando un modello tuttora valido di inculturazione del messaggio cristiano nel mondo cinese”.

Il Papa ha anche autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare i Decreti riguardanti le virtù eroiche dei Servi di Dio: Ugo De Blasi, Sacerdote diocesano italiano morto nel 1982; Alessandro Woźny, sacerdote diocesano polacco morto nel 1983 a Poznań; Ignazio Posadzy, Sacerdote diocesano, Cofondatore della Società di Cristo per gli Emigranti Polacchi e Fondatore della Congregazione delle Suore Missionarie di Cristo Re per gli Emigranti Polacchi morto nel 1984 a Puszczykowo in Polonia;  Martin Benedict, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali morto in Romania nel 1986; Giuseppe Marco Figueroa, religioso professo della Compagnia di Gesù, nato nella secondo metà dell’Ottocento in Sapgna e morto in Argentina negli anni Quaranta del secolo successivo; Miradio della Provvidenza di San Gaetano, fondatrice della Congregazione delle Povere Figlie di Sant’Antonio, ora Religiose Francescane di Sant’Antonio morta  a Napoli nel 1926; Maria Ignazia Isacchi, fondatrice della Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Asola, morta a Seriate, in Italia, nel 1934; Margherita Crispi, fondatrice della Congregazione delle Suore Oblate al Divino Amore, morta a Roma nel 1974; Margherita Maria Guaini, fondatrice della Congregazione delle Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote, morta a Varallo Sesia nel 1994;  Maddalena Aulina Saurina, fondatrice dell’Istituto Secolare delle Señoritas Operarias Parroquiales, vissuta fino alla metà del secolo scorso in Spagna; Teresa Veronesi, suora professa della Congregazione delle Suore Minime dell’Addolorata, morta nel 1950 a Sant’Agata Bolognese; Luisa Guidotti Mistrali, laica consacrata dell’Associazione Femminile Medico-Missionaria, deceduta nell’attuale Zimbabwe nel 1979.

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