Pellegrinaggio della Comunità di Trastevere a Montecassino in occasione degli 80 anni della terribile battaglia tra le forze alleate e quelle tedesche. Il presidente Marco Impagliazzo:”Meditare sulle sofferenze della guerra in luoghi che ne sono così segnati ci incoraggia a non rassegnarci mai alla logica del conflitto”
Vatican News
Una folta delegazione della Comunità di Sant’Egidio si è recata ieri a Montecassino, teatro, ottant’anni fa, tra il gennaio e il maggio del 1944, di una delle battaglie più cruente della seconda guerra mondiale.
Il grido di pace che sale dai popoli
Nel corso di un pellegrinaggio al cimitero militare polacco, ai piedi dell’abbazia di Montecassino, anch’essa completamente distrutta dalla battaglia di 80 anni fa – segno della follia distruttrice della guerra -, il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo ha affermato: “Meditare sulle sofferenze della guerra in luoghi che ne sono così segnati ci incoraggia a non rassegnarci mai alla logica del conflitto. Da questo luogo di dolore ascoltiamo il grido di pace che sale da molti popoli colpiti dalla guerra, dall’Ucraina, da Gaza, dal Sudan e dal Congo, da Haiti alla Siria. Ci uniamo a questo grido per chiedere pace in tutte le terre. La memoria di ciò che di bene e di pace ha seminato da questi luoghi san Benedetto in un tempo oscuro per l’Europa ci dia lo slancio per un nuovo impegno per la pace e la convivenza pacifica tra i popoli”.