Chiesa Cattolica – Italiana

Santa Sede: la via delle nuove tecnologie sia rivolta al bene comune

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

La pandemia da Covid-19 ha ampiamente colpito l’intero spettro delle attività umane e ha suscitato una riflessione globale sulle strutture e sui fenomeni che governano il mondo. In questo momento cruciale della storia, c’è un grande bisogno di prendere le distanze dal paradigma tecnocratico, come descritto da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’. È questo uno degli obiettivi della conferenza organizzata, nella giornata di giovedì 9 dicembre, dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e dalla Commissione Vaticana Covid-19 in collaborazione con Fondazione Diplo, Torino World Affairs Institute, Pax Christi International e Catholic University of America.

Al servizio dello sviluppo umano

Durante la giornata di studio, che si apre alle ore 14.00 con una sessione introduttiva, si riflette in particolare su come le nuove tecnologie possano essere messe al servizio dello sviluppo umano integrale, specialmente nei campi della sicurezza alimentare, della sanità integrale (compreso un accesso giusto ed equo ai vaccini anti-Covid-19), del lavoro dignitoso, della pace e della sicurezza e della promozione di un’economia comunitaria. L’evento – si legge sul sito del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale – è anche un’occasione per sollevare questioni cruciali riguardanti l’uso delle tecnologie e il loro impatto sull’essere umano e il suo sviluppo integrale alla luce della visione delineata da Papa Francesco nelle encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti.

“Possiamo ancora una volta allargare la nostra visione. Abbiamo la libertà necessaria per limitare e dirigere la tecnologia; possiamo metterla al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale, più integrale” (Laudato si’)”

Nuovi approcci

La conferenza, incentrata sul tema “Promuovere lo sviluppo umano integrale e la pace nell’era digitale. Nuove tecnologie nel mondo post-Covid”, si svolge sia in presenza sia on line. Si può seguire in diretta streaming, a partire dalle 14.00, sull’account YouTube del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale in inglese con traduzione simultanea disponibile in italiano e spagnolo. Dopo l’introduzione del cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, sono previsti altri interventi tra cui quello di monsignor Paul Tighe, segretario del Pontificio Consiglio della Cultura. Il confronto, al quale partecipano anche studiosi ed esperti, mira a portare alla luce questioni morali ed etiche emergenti relative all’impatto delle nuove tecnologie sul mondo post-pandemico, verso nuovi approcci allo sviluppo umano integrale e alla pace.

Nuove tecnologie e progresso integrale

“I processi tecnologici della contemporaneità non sono neutrali, come insegna Papa Francesco. Quello che c’è in gioco non è tanto il progresso di una singola tecnologia ma l’intero rapporto della dignità umana con una società che non è più tecnologica, ma tecnocratica”. È quanto sottolinea a Vatican News Alessio Pecorario, coordinatore Taskforce Sicurezza Commissione Vaticana Covid-19, aggiungendo che “il progresso tecnologico crea nuove forme di povertà per chi non ha accesso alla tecnologia”. La Santa Sede guarda alle nuove tecnologie perché queste “possono essere messe al servizio di un progresso integrale”.

Ascolta l’intervista ad Alessio Pecorario

“Lo sviluppo delle tecnologie – sottolinea Alessio Pecorario – deve essere accompagnato dallo sviluppo della responsabilità umana, dei valori e delle coscienze”. La Santa Sede si pone come uno spazio di confronto al servizio del bene comune. E alla conferenza di giovedì 9 dicembre, ricorda il coordinatore Taskforce Sicurezza Commissione Vaticana Covid-19, vengono presentati rischi e opportunità legati alle nuove tecnologie. “Ascolteremo come, ad esempio, una finanza tecnologica può essere più etica. E come si possa mitigare e favorire il dialogo internazionale”. Le nuove tecnologie, afferma Alessio Pecorario, possono essere uno strumento per realizzare un nuovo approccio, come auspica Papa Francesco. “La vera sicurezza – sottolinea – non è avere più armi, non è la sicurezza di uno Stato, ma quella di ogni individuo e in ogni sua dimensione”. La sicurezza, aggiunge Pecorario, viene realmente garantita se si assicurano a tutti lavoro, cibo e accesso ai sistemi sanitari. “Le nuove tecnologie, in questo senso, possono essere uno straordinario strumento per la sanità, per la sicurezza alimentare”.

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