Santa Cecilia, i concerti di inizio stagione. Iván Fischer: la musica avvicini i popoli

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L’Accademia ceciliana apre oggi la stagione sinfonica con un omaggio a Roma, il 13 ottobre il Teatro dell’Opera presenta un nuovo allestimento del “Giulio Cesare in Egitto” di Haendel. La stessa sera, e in replica sabato pomeriggio, la IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti inaugura il cartellone con Chopin e Beethoven. Domenica 15, ancora protagonista l’Accademia con un programma tutto ungherese

Marco Di Battista – Città del Vaticano

Gli appassionati romani possono davvero gioire di quattro giorni di musica che inaugurano sotto i migliori auspici le stagioni concertistiche. L’Accademia di Santa Cecilia è la prima ad aprire con il mini Festival “Bridging Europe”. Un ponte tra città e Paesi del Vecchio continente ideato e fortemente voluto da Iván Fischer. Il 12 ottobre, con repliche il 13 e il 14, il direttore ungherese dirigerà la compagine ceciliana nella trilogia romana di Ottorino Respighi (Pini di Roma, Fontane di Roma, Feste romane) e in due brani di Ferenc Liszt dedicati alla Città eterna. Domenica 15 – sempre al Parco della Musica di Roma – Fischer salirà sul podio della Budapest Festival Orchestra per dirigere brani di Liszt e di Béla Bartók. La vera novità di questo mini Festival saranno le parti multimediali che si aggiungeranno e interagiranno con l’esecuzione tradizionale. Nel primo caso avremo un vero e proprio film che ci mostrerà una Roma diversa e favolosa: autore è il videoartista Yuri Ancarani. Nel secondo la Eva Duda Dance Company sarà sul palco a interagire con l’orchestra.

Il Teatro dell’Opera di Roma, dal canto suo, propone, a partire da venerdì 13 e con repliche fino al 21, il Giulio Cesare in Egitto di Georg Friedrich Händel. Il nuovo allestimento ha un cast di grandi nomi della cosiddetta musica antica. Sul podio sarà Rinaldo Alessandrini, clavicembalista e direttore dalla lunga carriera nel settore, almeno a partire dal 1984, anno in cui fondò l’ensemble Concerto Italiano. Le voci saranno tutte assai famose. Raffaele Pe, controtenore, canterà nel ruolo del titolo attorno al quale ha costruito tra l’altro un apprezzato cd. Cleopatra sarà il soprano inglese Mary Bevan. Nei ruoli di Cornelia e Tolomeo saranno altri due “eroi del barocco”: la mitica contralto Sara Mingardo e il controtenore Carlo Vistoli, cantante haendeliano per eccellenza, che ha interpretato il ruolo a Parigi nel maggio dello scorso anno sotto la direzione di Philippe Jaroussky e la regia di Damiano Michieletto. Proprio al regista veneziano, ormai una celebrità internazionale, è affidato il nuovo allestimento romano. Tornando al cast vocale, una parola merita Patrizio La Placa, il baritono conosciuto dagli ascoltatori di Radio Vaticana per aver interpretato 7 di Marcello Filotei in prima assoluta radiofonica la Domenica delle palme di quest’anno.

Venerdì 13, con replica il giorno successivo, inaugura la stagione la IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti, di cui Radio Vaticana è orgogliosamente media partner e che è assai apprezzata per la freschezza e lungimiranza delle scelte artistiche. Sul palco dell’Aula Magna dell’Università La Sapienza salirà l’Orchestra Canova diretta da Enrico Saverio Pagano. Una bacchetta e una compagine giovani, non a caso scelti per essere “in residence” alla IUC, “una residenza di crescita artistica e musicale, attraverso il confronto con i capolavori del repertorio e il lavoro con i più importanti solisti del panorama internazionale” ha detto Pagano in una recente intervista. E infatti la serata si aprirà con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in fa minore op. 21 di Frederic Chopin e il ruolo solista sarà di Leonora Armellini, una delle pianiste più interessanti della sua generazione. Ci sarà poi la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven. La sinfonia per antonomasia, quella con l’inciso iniziale più famoso. Un vero banco di prova per i musicisti.

Un lungo fine settimana dedicato alla musica è un piccolo mattoncino di speranza in un momento drammatico per tutti. Come ha detto il direttore Iván Fischer in conferenza stampa, la musica dovrebbe avvicinare i popoli, creare ponti tra le nazioni, riavvicinare le città attraverso la cultura. Che sia un impegno di tutti noi.