Chiesa Cattolica – Italiana

Salta l’accordo a 27 sui migranti. La Caritas: “Mancata la solidarietà europea”

Polonia e Ungheria hanno fatto pesare il loro veto. Per Oliviero Forti, responsabile immigrazione dell’organismo caritativo, “nei fatti i due Paesi si sono opposti alla possibilità di sostenere gli Stati di primo ingresso come l’Italia. Ma è chiaro che la politica dei respingimenti non paga”. La prossima settimana possibile un accordo di collaborazione economica tra Ue e Tunisia per fermare le partenze

Alessandro Guarasci – Città del Vaticano

Saltato a Bruxelles l’accordo a 27 sui migranti, ora si guarda a una possibile intesa tra la Ue la Tunisia per fermare le partenze. Il Consiglio europeo non ha adottato conclusioni comuni per il veto di Polonia e Ungheria. “Il patto è stato approvato, ora si tratta di attuarlo”, ha detto il presidente Michel, che aveva chiesto alla premier italiana Meloni di mediare con Orban e Morawiecki, una mediazione che sarebbe fallita. Il responsabile immigrazione di Caritas Oliviero Forti afferma che “sostanzialmente non è avvenuto nulla di nuovo. Polonia e Ungheria nei fatti si sono opposti alla possibilità di sostenere i Paesi di primo ingresso come l’Italia, e dunque poter contribuire ad alleggerire gli Stati dell’Europa del Sud”.

Ascolta l’intervista con Oliviero Forti

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2023/06/30/20/137189569_F137189569.mp3

Tajani: Sì a un piano Marshall europeo. A breve accordo con la Tunisia

Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani, “serve un vero piano Marshall europeo, ma anche un lavoro forte da parte dell’Unione europea. Ma l’Italia non può certamente essere il Paese dove arrivano i migranti poi costretto a tenerli tutti”. Tajani ha rimarcato come l’”Italia ha deciso di accogliere migranti regolari che poi possano lavorare nel Paese, ma poi non possiamo non avere la solidarietà europea”. La prossima settima potrebbe arrivare un accordo con la Tunisia, “basato sui pilastri dello sviluppo economico, degli investimenti e del commercio, della transizione verso l’energia verde, della migrazione e dei contatti interpersonali”, si legge nelle conclusioni sulle relazioni esterne adottate dal Consiglio europeo. Dunque, per i leader Ue, è necessario “rafforzare e sviluppare partenariati strategici simili tra l’Unione europea e i partner della regione”. Secondo il ministero dell’Interno italiano, la Guardia costiera tunisina ha salvato 33 mila migranti quest’anno e Tunisi può quindi essere considerata un partner affidabile.

Per Caritas non basta bloccare le partenze

“Dal Consiglio Europeo di ieri – sottolinea di nuovo Oliviero Forti –  nulla di nuovo. La proposta è la solita, ovvero il ricollocamento dei migranti, alcune nazioni europee si dicono d’accordo, mentre i Paesi di Visegrad si oppongono. D’altronde, anche la stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto che bisogna lavorare sui Paesi di origine dei flussi migratori – sottolinea Oliviero Forti – c’è un filo rosso che unisce tutti i Paesi che hanno avuto a che fare con i movimenti migratori, politiche respingenti si ritorcono anche contro i Paesi che le applicano. Noi guardiamo sempre alla rotta mediterranea o a quella balcanica, ma ci sono altre rotte migratorie, ai più sconosciute, che vedono muoversi migliaia e migliaia di persone. Il tema della mobilità umana richiede politiche all’altezza, che non significa solo bloccare le persone, altrimenti si perde in partenza. Servono soluzioni intelligenti, di sviluppo”.

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