Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
Una visita attesa e desiderata da tutti gli iracheni. Il Patriarca di Babilonia dei Caldei, cardinale Louis Raphaël I Sako, al fianco di Francesco in questi tre giorni intensi, parla di un “Avvento” per cristiani e i musulmani che, dopo aver letto del Papa sui media, lo hanno potuto riabbracciare e ascoltare da vicino. Con lui è arrivato all’Iraq, sottolinea, “un messaggio di conforto e pace” che ha sorpreso. Il cardinale Sako esprime lo stupore di aver visto le folle accogliere e chiamare il Papa, ripete le parole di tanti, che ai cristiani hanno detto: “Voi avete un tesoro, un padre così umile, che che ascolta e ama la gente”.
L’impatto della visita sull’Iraq: sta cambiando la mentalità
La visita avrà un impatto grande sulla vita sociale e la cultura. La mentalità – spiega il porporato – sta cambiando in termini di rispetto degli altri, di eliminazione della violenza e del fondamentalismo. Gli iracheni di natura sono moderati – aggiunge – dato il fondametalismo che è venuto da fuori, sono stati influenzati, ma torneranno alla loro natura buona.
Poi una riflessione sulla politica. “La visita – dice il Patriarca – avrà un impatto sulla vita politica in termini di pace e stabilità, anche in vista delle elezioni. Sarà – afferma – un cambiamento reale. Anche i politici hanno ascoltato con interesse il Santo Padre”. Poi il riferimento alle tappe più significative. Il cardinale Sako cita Najaf, una “cosa grande per i musulmani, poi Ur dove abbiamo pregato tutti insieme per la pace e la fratellanza”. In generale infine il cardinale guarda a quanti messaggi sono arrivati al Paese attraverso i discorsi del Papa: “Ha parlato con il cuore mostrando interesse per il popolo iracheno. Venire – conclude – restare tre giorni e condividere la loro sofferenza e la speranza”.