Chiesa Cattolica – Italiana

Sabato Santo: la preghiera davanti la Sindone

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Un Telo che parla a tutti, al di là del credo differente o delle diverse convinzioni perché “testimonia dolore e morte ma anche – e con quanta maggiore forza! – risurrezione e vita eterna che apre alla carità, alla fratellanza di ogni persona”. Lo scrive monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, in un comunicato nel quale si annuncia che il prossimo Sabato Santo, “giorno del silenzio davanti al sepolcro del Signore ma anche dell’attesa della sua risurrezione”, si terrà una speciale liturgia di fronte alla Sindone.

La speranza è preghiera

“In questi tempi tormentati – sottolinea il presule – abbiamo bisogno di alimentare e comunicare la nostra speranza. E per noi credenti il modo più efficace di accrescere la speranza del mondo intero è la preghiera comune, il mettersi in ginocchio di fronte al Signore”. L’appuntamento è per il 3 aprile alle 17 dalla Cattedrale di Torino. La liturgia sarà trasmessa, grazie alla collaborazione della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede e di Vatican Media, in diretta televisiva su Tv2000. Saranno coinvolti anche i canali social a partire dalle 16.30 con interventi e testimonianze che preparano alla contemplazione della Sindone. Si tratterà di giovani torinesi impegnati nel cammino di preparazione all’Incontro europeo di Taizè, che proporranno anche alcune testimonianze sul dolore e la speranza che hanno caratterizzato questo ultimo anno.

L’aiuto verso chi è in difficoltà

“La preghiera di fronte alla Sindone in questo 2021 – spiega monsignor Nosiglia – non è una semplice ripetizione di quella celebrata nel 2020. Lo scorso anno ci trovavamo in una situazione di emergenza completamente sconosciuta; oggi siamo più consapevoli delle difficoltà da affrontare e degli impegni che possiamo prendere. Soprattutto, abbiamo capito che la prima nostra forza si trova nel continuare con coraggio la vita e aiutare quanti si trovano in difficoltà e necessità”. Ciò significa, per l’arcidiocesi di Torino, continuare a lavorare per gli impegni presi come il raduno dei giovani di Taizè, provenienti da tutta Europa, fissato per fine 2020 e spostato a dopo il Natale 2021. “L’ostensione straordinaria della Sindone – scrive il presule – era la proposta della Chiesa torinese a tutti i giovani. E speriamo vivamente di poterla celebrare. Perché il cammino avviato con la Comunità di Taizé si è rivelata l’occasione di approfondire non solo la nostra capacità di accoglienza ma, prima di tutto, il senso del nostro essere ‘fratelli’. Fratelli tutti, figli di un unico Padre, al di là delle distinzioni di nazionalità, lingua e religione”. “Davanti alla Sindone – conclude Nosiglia – possiamo davvero nuovamente esclamare, con il cuore rivolto al Signore: ‘il tuo amore è per sempre’”.

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