Emanuela Campanile – Città del Vaticano
Pur senza la temuta dichiarazione di guerra totale all’Ucraina – “l’orrore della guerra globale non deve ripetersi” ha affermato nel suo discorso dalla Piazza Rossa, il presidente Putin – la Russia ha celebrato la vittoria sulla Germania di Hitler con la tradizionale parata a Mosca.
Per quanto gigantesca, ma non come nel passato, la manifestazione è da oltre 70 anni anche l’occasione per mostrare al mondo la forza militare del Paese.
Ancora missili su Odessa
L’offensiva russa ha continuato a colpire Odessa con una serie di attacchi missilistici, che hanno provocato almeno un morto e cinque feriti. Nella mattinata distrutto un centro commerciale, la sera, raso al suolo l’antico Monastero di San Giorgio – nell’Ucraina orientale – che aveva accolto numerosi rifugiati. Il primo ministro ucraino Shmyhal e il presidente del Consiglio europeo Michel, arrivato nella città ucraina per discutere di aiuti umanitari, militari e finanziari per Kiev, sono stati costretti a interrompere il loro incontro e a cercare riparo in un bunker.
La dichiarazione della Comece
E sempre ieri, giornata in cui tra l’altro si è celebrata la pace e l’unità nel Vecchio Continente, il cardinale presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (Comece), Jean Claude Holleric, ha pubblicato una dichiarazione in cui ha incoraggiato a proseguire il processo di riconciliazione che ha ispirato i padri dell’Unione. “I Paesi europei, in particolare dei Balcani occidentali che hanno chiesto l’adesione nell’Ue in passato – ha scritto il cardinale – e hanno intrapreso riforme significative, necessitano di una prospettiva di adesione credibile”.
Parolin, non dimenticare il progetto dell’Europa
Da Roma, e precisamente dalla Basilica di Santa Sofia – Chiesa nazionale degli ucraini – durante la Santa Messa celebrata in occasione della giornata dedicata all’Europa, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha ricordato i tanti morti di “quella guerra” che il Papa ha più volte definito “crudele” e “sacrilega”. Poi, l’auspicio che l’Europa porti avanti ancora il “progetto di pace” che fu ispirazione e desiderio dei padri fondatori.
La proposta di Ursula von der Leyen
Una dichiarazione, o meglio, una proposta arriva dalla sessione finale della Conferenza sul futuro dell’Europa a Strasburgo. “Cambiare i Trattati per riformare l’Ue” è l’idea di Ursula von der Leyen. “Il voto all’unanimità – ha affermato la presidente della Commissione europea – in alcune aree chiave della politica europea, semplicemente non ha più senso se vogliamo essere in grado di muoverci più velocemente”. Proposta condivisa dal presidente francese Macron ma subito bocciata da tredici Paesi che l’hanno definita “sconsiderata”.