Chiesa Cattolica – Italiana

Rosario dei bambini per la pace. Il Papa: rivolti a Maria con la loro stessa fiducia

Debora Donnini – Città del Vaticano

“Oggi migliaia di bambini di tutto il mondo partecipano alla campagna di #AiutoallaChiesacheSoffre, pregando il Rosario per l’unità e la pace. #PreghiamoInsieme a loro invocando la Madonna con la stessa fiducia di questi piccoli nella nostra Madre celeste”. Così, in un tweet, Francesco ritorna oggi sull’iniziativa di “Aiuto alla Chiesa che soffre” dal titolo: “Per l’unità e la pace, un milione di bambini recita il Rosario”. La campagna coinvolge parrocchie, asili nido, scuole e famiglie e si tiene il 18 di ottobre, mese dedicato al Rosario, nel giorno della festa di san Luca Evangelista che ha tramandato la storia dell’infanzia di Gesù. Anche ieri il Papa all’Angelus ne aveva messo in risalto l’importanza:

Incoraggio questa campagna di preghiera, che quest’anno in modo particolare si affida all’intercessione di San Giuseppe. Grazie a tutti i bambini e le bambine che partecipano! Grazie tante

Quest’anno, l’iniziativa è incentrata, infatti, sulla figura di San Giuseppe, con citazioni dalla Lettera Apostolica Patris corde scritta da Papa Francesco in occasione del 150esimo anniversario della dichiarazione dello Sposo di Maria quale patrono della Chiesa Universale, da parte del beato Pio IX. Quest’anno, fino al prossimo 8 dicembre, è dedicato proprio a San Giuseppe.

Una preghiera che ha già coinvolto i piccoli di 136 Paesi

Lo scorso anno la campagna ha coinvolto bambini di 136 Paesi, tra i quali, Siria, Iraq, Messico, Armenia, Papua Nuova Guinea, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo. Le origini dell’iniziativa di preghiera risalgono al 2005, quando un gruppo di bambini pregava il Rosario in un santuario di Caracas. Alcuni degli adulti presenti ricordarono le parole di San Pio da Pietrelcina il quale disse: “Quando un milione di bambini pregheranno il rosario, il mondo cambierà”. Da allora la campagna si è diffusa rapidamente con una pagina web dedicata nella quale Acs offre materiali gratuiti per quanti pregano. I pacchetti informativi scaricabili online sono disponibili, insieme alle immagini da colorare, in 26 lingue.

Il video di ACN

Padre Serrano (Acs): la “potenza” dell’invocazione dei bimbi

“Cerchiamo di coinvolgere bambini, giovani, famiglie, scuole e parrocchie a prendere per mano Maria e chiedere, proprio tramite la preghiera, l’unità e la pace in tutto il mondo”, dice nell’intervista padre Martino Serrano Puerto, assistente ecclesiastico di Acs Italia.  L’anno scorso, racconta, si sono avuti circa 510mila bambini iscritti ma alcuni non hanno potuto collegarsi, con i diversi mezzi, nei Paesi di persecuzione o dove la povertà è massima. Si suppone che siano tanti di più quest’anno. Questa campagna di preghiera, spiega, è organicamente integrata con i progetti finanziati dai benefattori per sostenere la fede dell’infanzia cristiana nei Paesi in cui la persecuzione, la discriminazione o la povertà minacciano la libertà religiosa. Sull’importanza della preghiera dei bambini per la pace e l’unità, padre Serrano ricorda che i bambini hanno “una potenza” davanti a Dio. I bambini hanno la grazia particolare dell’innocenza. E l’ innocenza attira la grazia, dice, riportando una sua esperienza personale: il battesimo di una bimba ha riunito tutta una famiglia che ne aveva davvero bisogno.  

Ascolta l’intervista a padre Martino Serrano

La preghiera di un bambino porta amore in famiglia

“La preghiera di un bambino è come un reattore nucleare in cui esplode tutta l’avversità, la guerra, e che toglie tutto quello che non è di Dio, e porta quello che è di Dio: la grazia, la pace e l’amore familiare. Sono i bambini che ci aprono il Regno dei cieli”, afferma l’assistente ecclesiastico di Acs Italia. Su quanto vissuto nel passato in questa preghiera, padre Serrano racconta che sono esperienze nelle quali i bambini hanno sentito la presenza della Madonna accanto a loro, e anche vedendo questi bambini che pregavano, i genitori si sono riconciliati, cioè hanno trovato di nuovo quello slancio di riprovare a vivere insieme. Racconta anche come un suo caro amico, quando ha iniziato questa iniziativa – non solo il 18 ottobre ma anche durante l’anno – ha visto come la sua parrocchia fioriva, non soltanto nella presenza delle persone, dei bambini, delle famiglie, ma anche nelle vocazioni.

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