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RomeCup, confronto tra scienziati e studenti sull’etica nell’intelligenza artificiale

L’università Campus Bio-medico di Roma ospita dal 3 al 4 maggio la 16.ma edizione dell’evento, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale, dedicato alle frontiere dello sviluppo tecnologico, con dibattiti sull’uso sociale della robotica umanoide, e prototipi per l’applicazione dell’intelligenza artificiale in campo medico. Don Ciucci (Pontificia Accademia per la Vita): “Fare in modo che la ricerca tecnologica rispetti e sostenga il bene dell’umanità, di chi fa più fatica, e del pianeta”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Software di intelligenza artificiale generativa come ChatGpt e Bard che puntano a sostituire anche la creatività umana, algoritmi di microtargeting che ci propongono prodotti in base alle nostre ricerche in rete, macchine che imparano molto più velocemente dell’uomo perché condividono la conoscenza con tecnologie “gemelle”. Davanti allo sviluppo della tecnologia nel campo dell’intelligenza artificiale non serve essere apocalittici, ma neppure integrati, per dirla con Umberto Eco. Sicuramente è dannoso un “atteggiamento estimativo”, da cagnolini addomesticabili, ma va sviluppato “un pensiero critico riflessivo”. Se n’è parlato in uno degli incontri di scienziati e filosofi con gli studenti delle superiori e gli universitari che arricchiscono in questi giorni la RomeCup 2023, sedicesima edizione di un evento dedicato alle frontiere dello sviluppo tecnologico, che mette al centro il valore della persona e del pianeta.

Il tema del 2023: Advancing Tecnology for Humanity

Promossa dalla Fondazione Mondo Digitale e dall’Università Campus Bio-Medico di Roma, che la ospita dal 3 al 4 maggio, con la chiusura il 5 in Campidoglio, ha l’obiettivo di discutere di scienza e tecnologia facendo incontrare scuole, università, imprese e istituzioni. Sono in corso panel di esperti su robotica umanoide ed intelligenza artificiale, competizioni di robotica, prototipi innovativi nell’area espositiva. Ed è previsto un riconoscimento per giovani ricercatori e dottorandi impegnati in progetti di frontiera, dedicato al tema della tre giorni: Advancing Technology for Humanity – Intelligenza artificiale e intelligenza umana. Le sfide cruciali per un mondo migliore”. Alla RomeCup scienziati, studiosi, educatori, decisori pubblici e manager si interrogano sulle sfide per lo sviluppo sostenibile tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, e sulle implicazioni etiche dell’interazione uomo-macchina.

Giovani studenti delle superiori presentano i loro prototipi di robot alla RomeCup

Sfide, presentazioni e talk di orientamento

I giovani scoprono così l’emozione di imparare in un contesto aperto, collaborano e condividono conoscenze e competenze. Esplorano le frontiere più inclusive della tecnologia. La RomeCup è un originale modello di acceleratore verticale per lo sviluppo, che coinvolge scuole, atenei, centri di ricerca, startup, pmi e distretti produttivi. I partecipanti sono più di 3 mila, 120 team in gara per il Trofeo Internazionale Città di Roma di Robotica e per le qualificazioni alla RoboCup Junior 2023, 10 team nei contest con le università per la prototipazione di robot e la creazione di interfacce software, 25 organizzazioni nello spazio espositivo con i prototipi innovativi progettati da scuole, aziende, startup, università e centri di ricerca. Previsti 12 talk di orientamento universitario a cura dei vari atenei presenti, sui temi della robotica legata alla cybersecurity, scienze del mare e medicina, ingegneria e professioni collegate, digital humanities. Tra i partecipanti anche speaker internazionali come Hermano Igo Krebs, uno dei padri della robotica riabilitativa del MIT (Massachusettes Institute of Technology).

Robot indossabili, esoscheletri e “pesci robotici”

L’Università Campus Bio-Medico di Roma espone il robot TIAGo, in grado di interagire autonomamente nell’ambiente, la Scuola Superiore Sant’Anna Pisa presenta il sistema robotico indossabile AKO per assistere il movimento flesso-estensorio del ginocchio, il Consiglio Nazionale delle Ricerche porta i semi sommergibili Shark per l’acquisizione di dati atmosferici, marini e glaciali in luoghi pericolosi. L’IRCCS San Raffaele di Roma presenta, tra le varie tecnologie anche Atlas, l’esoscheletro overground indossabile in età pediatrica e l’Università Politecnica delle Marche Guizzo, un pesce robotico programmabile dotato di una coda motorizzata.

i “pesci robotici” dell’Università Politecnica delle Marche

Il panel su “Scienza e tecnica al servizio dello sviluppo umano”

Nell’incontro di questa mattina su “Scienza e tecnica al servizio dello sviluppo umano”, l’invito ai giovani a sviluppare un pensiero libero e critico sulle nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale è venuto da don Vittoradolfo Tambone, docente di bioetica e medicina legale al Campus Bio-Medico, che ha ricordato anche l’uso dell’IA per studiare il tipo di terapia del dolore per i pazienti dell’Hospice per le Cure palliative. Prima di lui è intervenuto Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale e docente in Technology Strategy all’Università di Edimburgo. Ai giovani ha parlato della data del 2050, quando è previsto che l’intelligenza non-biologica, quella delle macchine, supererà quella biologica. E per questo li ha invitati alla “consapevolezza di potenzialità e rischi delle nuove tecnologie”. Abbiamo toccato i temi del suo intervento in questa intervista:

Ascolta l’intervista ad Alfonso Molina (Fondazione Mondo Digitale)

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2023/05/03/15/137050305_F137050305.mp3

Quale bilancio si può fare di questa RomeCup, arrivata alla sedicesima edizione? Qual è il suo scopo e se siete riusciti a raggiungerlo?

Stiamo raggiungendo gli obiettivi perché noi vediamo questa come una sfida storica per l’Italia perché l’Italia ha una competenza, le università e aziende come la Comau. Questo è un settore dove può giocare un grande ruolo. Inoltre l’Italia è il secondo Paese manifatturiero d’Europa, pertanto la robotica e l’intelligenza artificiale sono assolutamente fondamentali per l’Italia. E via via toccheranno tutti gli ambiti della vita. La RomeCup si è evoluta, è cominciata con le gare delle scuole superiori, poi abbiamo incluso le gare delle università che si aprono anche ai ragazzi delle superiori. Abbiamo fatto un lavoro con le start up e adesso abbiamo lanciato il premio al miglior ricercatore, per premiare questa eccellenza che si è diffusa nel contesto italiano. Vorremmo in futuro trasformarla in una piattaforma stabile e che cresca dal punto di vista numerico e di qualità.

Lei ha chiesto ai giovani presenti al dibattito consapevolezza, per riuscire anche a disegnare l’intelligenza artificiale del futuro, che serva loro davvero e che non diventi un controllo sulla loro vita…

Certo, perché oggi questa consapevolezza non c’è, perché il sistema educativo non insegna quel tipo di cose, le sfide del mondo complesso, come essere viaggiatori del XXI secolo, in questo territorio complesso, dove non c’è solo l’intelligenza artificiale. Per me è molto importante capire se l’umanità sarà capace di rispondere alle sfide che le vengono addosso. Questa ricerca dell’intelligenza artificiale non può essere guidata solo dalle persone che stanno al potere e che utilizzano il potere non sempre per il bene comune. Anzi sappiamo che ci sono dinamiche competitive per il profitto, il potere geopolitico. Sono queste che stanno dominando oggi nello sviluppo di queste tecnologie. Invece, se noi vogliamo veramente una tecnologia al servizio di questi ragazzi e dei figli di questi ragazzi, di tutta l’umanità, deve crescere la consapevolezza di ciò che sta succedendo, e dopo si deve passare al protagonismo. I ragazzi e le persone che entrano in questo mondo con un pensiero critico e con un’idea di umanità devono mettersi in moto, devono creare forza perché c’è molta frammentazione. C’è tanta gente che sta lavorando con buoni porpositi per il bene di tutti, ma c’è molta frammentazione. E non c’è un potere vero, perché le linee guida di cui ho parlato oggi sono del tutto volontarie: se tu vuoi le applichi, altrimenti no.

Quindi servirebbe un monitoraggio, e anche una regolamentazione, da un organo sovranazionale come le Nazioni Unite?

Sicuramente non solo un controllo, ma in modo che quelli che infrangono le linee guida che devono diventare norme da implementare, abbiano ovviamente una punizione.

Il convegno inaugurale nell’Aula Magna dell’Università Campus Bio-Medico

Sorbello e la “robotica sociale” al servizio dell’uomo

A don Tambone si è unito Rosario Sorbello, codirettore del Robotics Lab dell’Università di Palermo, che ha presentato alcuni dei suoi studi e applicazioni per una “robotica sociale” al servizio dell’uomo. Robot umanoidi di piccole e medie dimensioni, che suscitano fiducia, usati come “mediatori comunicativi” anche nella cura dei giovani autistici. Anche per Sorbello la tecnologia non va rallentata, ma nemmeno subita.

Don Ciucci ai giovani: cosa ci facciamo con questa tecnologia?

In chiusura ha preso la parola don Andrea Ciucci, coordinatore della sede centrale della Pontificia Accademia per la Vita e segretario generale della Fondazione vaticana RenAIssance per l’etica dell’intelligenza artificiale. Ha spiegato ai giovani che affollavano la sala che la tecnologia “sta cambiando la nostra umanità”. Ci fa credere “che si può sempre ripartire da zero, che c’è sempre un’uscita di sicurezza, ma nella vita reale purtroppo non è così”.  Cosa ci facciamo, ha chiesto loro, con questa tecnologia? La useremo solo per soldi, prestigio, successo e riconoscimento sociale?”. Con la stessa domanda abbiamo iniziato la nostra intervista:

Ascolta l’intervista a don Andrea Ciucci (Pontificia Accademia per la Vita)

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2023/05/03/15/137050295_F137050295.mp3

Come useremo questa tecnologia che si sta sviluppando, che sta crescendo?

Spero bene, ma per dire che cosa significa questo “bene” c’è un grande lavoro da fare perché certamente è una tecnologia nuova, particolarmente potente, non neutra, perché le tecnologie non sono mai neutre, ma consegnano un mondo, un modo di pensare, un modo di stare nella realtà. Siamo davanti a un fenomeno globale, che coinvolge tutto il mondo in un tempo zero, cioè istantaneo, ma con culture diverse, modi diversi di pensare l’umanità, la società e la storia. Quindi dobbiamo usare bene queste innovazioni tecnologiche, guai se sprecassimo un’occasione ma per farlo abbiamo un grande lavoro davanti.

Serve anche avere delle linee guida che voi avete cercato di dare come Accademia della vita attraverso la “Rome Call for AI Ethics”, per l’etica nell’intelligenza artificiale. Come sta progredendo il lavoro? Ci sono possibilità di coinvolgere nuovi enti?

La “Rome Call for AI Ethics” è anzitutto una chiamata, non è un documento ufficiale della Chiesa. E’ una chiamata a chi è interessato a questa visione, a questa idea, a condividere questi progetti. E’ un documento per raccogliere persone attorno ad alcuni temi, alcuni spunti, una serie di principi etici che possono essere introdotti nei sistemi di intelligenza artificiale ma anche per dare, seppure in forma brevissima, un quadro antropologico. I primi tre paragrafi sono etica, educazione e diritto. Il lavoro che stiamo facendo, anche come Fondazione Renaissance, istituita da Papa Francesco per lavorare su questo tema, è un lavoro di disseminazione, cioè di diffusione di questo documento. Quindi noi abbiamo incontrato tantissime università, molte delle quali in tutto il mondo hanno firmato la Call, così come altri studiosi, così come l’abbiamo fatto e lo stiamo facendo con i leaders delle religioni del mondo. Perché se qui c’è qualcosa del destino dell’umanità, le religioni esistono anche per custodire l’umano su questa terra… Il secondo passaggio è quello dell’approfondimento di alcuni temi specifici: abbiamo avviato un piccolissimo centro studi ma che ci permetterà di affrontare con più precisione alcuni temi specifici e le conseguenze etiche di alcuni utilizzi dei sistemi di intelligenza artificiale.

Ma state anche cercando di stimolare le buone pratiche, come avete fatto sul tema della alimentazione, dell’acqua, in un seminario con la Fao…

Certamente oggi i sistemi di intelligenza artificiale sono trasversali, cioè attraversano la totalità dei campi dello scibile, delle tecnologie. Quindi è chiaro che la domanda è sempre questa: quanto questa tecnologia è capace di aumentare possibilità e occasioni, in modo rispettoso dell’umanità e soprattutto di chi fa più fatica, dell’umanità e del pianeta che abita…

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