Andrea De Angelis – Città del Vaticano
“Onorerò David Sassoli come presidente battendomi sempre per l’Europa. Voglio che le persone recuperino un senso di fede ed entusiasmo nei confronti del nostro progetto. Credo in uno spazio condiviso più giusto, equo e solidale”. Lo ha detto la neopresidente del Parlamento europeo Roberta Metsola nell’Assemblea odierna, subito dopo l’esito della votazione. “La disinformazione nel periodo pandemico ha alimentato isolazionismo e nazionalismo, queste sono false illusioni, l’Europa è l’esatto opposto di questo”, ha aggiunto la politica maltese. Questa mattina il Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria ha dunque eletto il suo nuovo presidente, che prenderà il posto di David Sassoli, morto martedì scorso mentre era ancora in carica, ma comunque alla fine del suo mandato. Secondo un accordo preso all’inizio della legislatura infatti sarebbe dovuto durare due anni e mezzo. Da settimane la candidata favorita per sostituirlo era proprio Metsola e i numeri hanno confermato il pronostico: 458 i voti favorevoli su 690 votanti, praticamente due parlamentari su tre hanno scelto lei.
La terza donna presidente a Strasburgo
Fino ad oggi Metsola è stata la prima vicepresidente del Parlamento Europeo, cioè quella col grado più alto fra tutti e quindici i vicepresidenti. Era entrata in Parlamento nel 2013, come prima prima europarlamentare eletta a Malta. Prima di allora era stata un’avvocata esperta di diritto europeo e dal 2012 al 2013 consigliera dell’Alta rappresentante per gli Affari europei, Catherine Ashton. Metsola è espressione del Partito Popolare Europeo, a cui secondo gli accordi di inizio legislatura spetta nominare il successore di Sassoli ed è la prima donna eletta presidente del Parlamento negli ultimi vent’anni, la terza dopo Simone Veil e Nicole Fontaine. Il vecchio continente da oggi ha due dei tre presidenti donna, con Ursula von der Leyen alla guida della Commissione e Charles Michel del Consiglio.
Il Parlamento europeo
Il Parlamento europeo è l’unica istituzione dell’Unione Europea direttamente eletta. Ha la sua sede a Strasburgo dove si svolgono le sessioni plenarie, mentre le riunioni delle commissioni si svolgono a Bruxelles. Lussemburgo è invece la sede del Segretariato generale. Insieme ai rappresentanti dei governi dell’Unione riuniti nel Consiglio, il Parlamento è responsabile dell’adozione della legislazione della UE. Nel quadro della procedura legislativa ordinaria, entrambe le istituzioni agiscono su un piano di parità in veste di colegislatori. Parlamento e Consiglio devono inoltre accordarsi sull’approvazione del Bilancio annuale dell’Unione. Il Parlamento vigila poi sull’operato della Commissione e degli altri organi della UE e coopera con i parlamenti nazionali degli Stati membri. I 705 deputati rappresentano dunque tutti i cittadini del continente ed hanno un mandato della durata di cinque anni. Quella del presidente del Parlamento è, per il suddetto accordo, pari invece pari alla metà – seppur rinnovabile -, dunque di due anni e mezzo.
L’elezione del presidente
I candidati alla carica di presidente possono essere proposti da un gruppo politico o da un gruppo di deputati che raggiungono la cosiddetta “soglia bassa”, ovvero il 5% dei seggi. Il presidente è eletto a maggioranza assoluta dei voti validi, espressi a voto segreto, ovvero del 50% più uno. Se il primo turno non dà un vincitore, lo stesso o altri candidati possono essere nominati per un secondo e un terzo turno, alle stesse condizioni. Se nessuno viene eletto al terzo turno, i due candidati con il maggior numero di voti in questo turno procedono a una quarta e ultima votazione, in cui vince il candidato che ottiene il maggior numero di voti.