L’Osservatore Romano
La commissione giudicatrice del “Premio Zayed per la fratellanza umana” 2022 si è riunita nei giorni scorsi per la prima volta dopo il 1° luglio, data in cui sono state lanciate le candidature per la prossima edizione del riconoscimento — promosso dall’Alto comitato per la Fratellanza umana (Hchf) — che viene attribuito a persone o enti distintisi per il loro contributo al progresso umano e all’edificazione della convivenza pacifica. All’incontro, svoltosi in modalità virtuale, hanno preso parte, tra gli altri, i cardinali Miguel Ángel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, e Michael Czerny, sotto-segretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
Durante la riunione è intervenuto l’ex presidente del Niger Mahamadou Issoufou, che fa parte della commissione, sottolineando la «grande responsabilità» del compito di valutazione delle candidature e invitando a lasciarsi guidare dall’esempio del fondatore degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan — al quale è intitolato il Premio — e dai valori del Documento sulla Fratellanza umana per la Pace mondiale e la Convivenza comune, firmato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dal Grande imam di Al-Azhar, Ahmed Al-Tayeb. Il riconoscimento, infatti, è stato istituito proprio per celebrare quello storico incontro ed è stato assegnato nella sua prima edizione ai due leader religiosi protagonisti dell’iniziativa.
Gli hanno fatto eco gli altri membri della commissione. La missione «significativa» assegnata a quanti selezioneranno le candidature è stata evidenziata da Leah Pisar, presidente del Progetto Alladin, mentre José Ramos Horta, Premio Nobel per la pace ed ex presidente di Timor Est, ha elogiato l’opera di promozione della tolleranza e di contrasto all’estremismo intrapresa in alcuni Paesi asiatici. Da parte sua, il cardinale Czerny ha riaffermato la volontà di collaborare con la commissione attraverso un’attenta valutazione delle candidature, che si chiuderanno il 1° dicembre prossimo. Anche il sottosegretario generale delle Nazioni Unite e direttore esecutivo di UN Women, Phumzile Mlambo-Ngcuka, ha sottolineato l’importanza e il significato del premio.
Nel suo intervento il cardinale Ayuso ha espresso ringraziamento al Papa e al Grande imam di Al-Azhar per aver affidato all’Hchf «la promozione e la realizzazione, in tutto il mondo, di iniziative per promuovere i valori della fratellanza umana». Lo stesso hanno fatto Mohamed Hussein Mahrasawi, presidente dell’università di Al-Azhar, e Mohamed Al Mubarak, presidente del dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi. Tra gli altri, ha preso la parola anche il giudice Mohamed Abdelsalam, segretario generale dell’Hchf, che ha osservato come la commissione di valutazione rappresenti «un gruppo altamente distinto di personalità influenti riconosciute a livello mondiale nella promozione della pace globale e dei valori della fratellanza umana».
Le candidature al Premio, che sarà assegnato il 4 febbraio 2022, possono essere proposte attraverso il sito web ufficiale https://zayedaward.org/.