Dal 28 aprile al 15 luglio 2023 la mostra (RE)VERSVS: l’opera dell’artista contemporaneo di origine brasiliana e frate minore francescano, in dialogo con il patrimonio custodito dalla Santa Sede. Filo rosso, il recupero dello scarto, un tema centrale nel magistero di Papa Francesco
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Il riscatto e il riuso: due diverse, talvolta opposte possibilità di collocare e valorizzare un materiale antico, o semplicemente precedente o estraneo, in un ambito nuovo, diverso. Questo è il centro della riflessione da cui scaturisce la mostra “(RE)VERSVS. Riuso e riscatto nel patrimonio della Biblioteca Vaticana e nell’arte di Sidival Fila”, che aprirà il prossimo 28 aprile nei locali della Biblioteca Apostolica Vaticana e realizzata in collaborazione con la Fondazione Filantropica Sidival Fila.
Recuperare lo scarto
Il trattamento dello scarto, del frammento, di quanto avanza dal passato o è messo a margine nel presente è un argomento chiave del magistero di Papa Francesco ed è indagato in una duplice prospettiva: da una parte attingendo al patrimonio universale della Vaticana con la presentazione di casi di “riuso” di materiali librari nei contesti più diversi: Cina, Italia, Etiopia, Germania, mondo islamico ed ebraico, dall’antichità ai giorni nostri. Dall’altra parte l’opera di Sidival Fila, artista contemporaneo di origine brasiliana e frate minore francescano, propone una riflessione sul potere dell’arte di recuperare scarti e frammenti, non in una prospettiva utilitaristica e funzionalista, tipica del discorso economico e finanziario attuale, ma in quella del “riscatto”: ogni elemento non è considerato infatti in rapporto all’uso che se ne può fare, ma al suo valore intrinseco e irriducibile. Alla sua dignità creaturale.
Ricami e frammenti tessili in disuso
La ricerca estetica di Sidival Fila è basata infatti sul riscatto di materiali in disuso, soprattutto tessili, a cui restituire una voce. Il percorso della mostra parte nell’atrio con un’installazione site specific che conduce i visitatori alla riscoperta della statua del cosiddetto “Ippolito”, da oltre cinque secoli all’ingresso della Biblioteca Apostolica e oggi al centro di nuovi studi. Al piano superiore, percorrendo l’ampio scalone, si è calamitati dall’incontro con l’eleganza, la leggerezza e la raffinatezza della poetica di Sidival Fila e della sua opera che riscatta antichi ricami e frammenti tessili.
A diretto contrasto con questi si presentano elementi del posseduto della Biblioteca caratterizzati invece dall’approccio inverso: veri e propri casi di riuso che vengono dalla pratica del restauro Settecentesco, dalla biblioteca del marchese Capponi, dall’opera di Antonio Piaggio, per estendersi poi ad ambiti extra-librari, come quelli numismatico e ornamentale, di ogni epoca e latitudine. Gli ambienti della Biblioteca come il cosiddetto “andito Pastor” e la scenografica Sala Barberini ispirano all’artista altrettante installazioni site specific dedicate ai temi della de-funzionalizzazione di un oggetto d’uso e della redenzione dello scarto.
Un tema caro al Papa
«È veramente sorprendente – commenta il Bibliotecario monsignor Angelo Zani – come una mostra che per metà è l’opera di un artista contemporaneo e per l’altra frutto di ricerche nel nostro patrimonio secolare, e condotta in pieno e laicissimo spirito di autonomia artistica e scientifica, finisca per illustrare come meglio non si potrebbe uno dei passaggi più significativi del magistero di Papa Francesco”. Secondo Zani il Pontefice sarà certamente “molto contento e incuriosito dal fatto che la sua intuizione sulla necessità di combattere la cultura dello scarto possa essere passibile di una lettura e di una declinazione altrettanto affascinanti e stimolanti.»
In dialogo con il contemporaneo
Da parte sua il nuovo Prefetto della Biblioteca Apostolica, don Mauro Mantovani, osserva come la presente sia la quarta mostra dedicata dalla Biblioteca Vaticana “al dialogo e al confronto con la cultura e con l’arte contemporanea: si tratta per noi di speciali occasioni di studio e di conoscenza sia del mondo che ci circonda, che è anche il nostro, sia di promozione e valorizzazione del nostro stesso patrimonio, di cui ogni artista ci aiuta a cogliere ed evidenziare uno o più aspetti ancora nascosti o addirittura sconosciuti.»
Un viaggio nella storia della Biblioteca
Curatori della mostra sono don Giacomo Cardinali, Simona De Crescenzo e Delio Proverbio della Biblioteca Vaticana: “L’incontro con Sidival Fila – mette in luce don Giacomo Cardinali che è anche Commissario dello Spazio Espositivo – ci ha ispirato un viaggio nelle trame della nostra stessa storia, di cui abbiamo potuto recuperare personaggi geniali sebbene quasi sconosciuti, come Antonio Piaggio, collezionisti ‘furiosi’, come il marchese Capponi, pittori e decoratori minori tra XVIII e XIX secolo, come Biagio Cicchi e Filippo Cretoni, e poi lacche vietnamite, rotoli magici etiopici, monete ribattute o trasformate in gioielli, amuleti cinesi, e innumerevoli altri casi di riuso, attraverso i quali antichi frammenti della nostra storia sono sopravvissuti alla fine della loro epoca”.
L’esposizione sarà fruibile al pubblico fino al 15 luglio 2023, previa prenotazione sul sito www.vaticanlibrary.va . La presentazione alla stampa è prevista per il 5 maggio alle 11.30