L’alluvione provocata dall’innalzamento del fiume per il maltempo ha provocato finora oltre 50 morti, più di 70 dispersi e danni ingenti ai comuni. Migliaia di persone senza casa ed elettricità bloccata. Avviate campagne di solidarietà nelle parrocchie. L’arcivescovo di Santa Maria: “La distruzione, le frane e le inondazioni non ruberanno la speranza”
Vatican News
“In questo momento, quando ci guardiamo intorno, vediamo morti, senzatetto, persone bloccate, ponti crollati, strade bloccate, distruzione di case ed edifici. Il nostro cuore è turbato, ci chiediamo: cosa possiamo imparare da tutto questo? Non abbiamo risposte. Anche il male fisico è un mistero. Saper contemplare il mistero senza fantasia né razionalismo è saggezza”. Sono le riflessioni che monsignor Leomar Antônio Brustolin, arcivescovo di Santa Maria e presidente della regione Sud 3 della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (CNBB), ha voluto condividere in un articolo dinanzi alle devastazioni provocate dalle inondazioni che hanno colpito lo Stato del Rio Grande do Sul, in Brasile. Probabilmente la peggiore alluvione della storia del Paese che, dal 2 maggio a oggi, ha causato danni a più di 300 comuni e provocato 57 morti, più di 70 dispersi e cerca 17 mila senzatetto.
Un’isola, ma non isolati
L’arcivescovo Brustolin parla di un grande flagello che si è abbattuto sulle città, assicura preghiere per i defunti e a chi è sopravvissuto rivolge parole di speranza: “Dio è con noi, ne abbiamo esperienza e siamo capaci di solidarietà”. Cristo, aggiunge, “è venuto e viene sempre a guarire le nostre ferite, ad annunciare la nostra libertà, a consolare chi piange, a donare gioia a chi vive nell’angoscia”. “Non saranno la morte, il lutto e le lacrime a definire l’ultima parola sulla vita, né la distruzione, le frane e le inondazioni ruberanno la speranza”, afferma il presule: “Questo diluvio che si è abbattuto su di noi non cancellerà dalla nostra memoria le opere che il Signore ha compiuto nel corso della storia della salvezza. Sopravvivremo e troveremo ragioni per ricostruire le nostre strade, le nostre case, le nostre vite e, in effetti, potremmo essere un’isola, ma non isolati”.
Il pastore di Santa Maria ricorda inoltre nel suo scritto che le comunità parrocchiali sono aperte e pronte ad accogliere chi ha dovuto lasciare le proprie abitazioni, a dare da mangiare a chi ha perso tutto e a rispondere agli aiuti di prima necessità. “Come dice giustamente Papa Francesco: siamo comunità che assomigliano a un ospedale da campo, che aiuta subito chi ha bisogno”.
Ponti e case distrutte, strade bloccate
La situazione nelle zone colpite dalle inondazioni, intanto, è andata peggiorando da quando, il 2 maggio, il fiume Guaiba ha superato i 4 metri di livello, il più alto dal 1941, a causa di un’ondata di maltempo. Padre Leonardo Inácio Pereira, vicario generale e coordinatore pastorale della diocesi di Caxias do Sul, racconta di aver parlato nei giorni scorsi con alcuni sacerdoti legati alle comunità inondate: “Si trovano nelle sale parrocchiali, dove non c’è ancora l’elettricità…. La situazione è disperata”. “Ci sono diverse comunità isolate, i ponti sono stati distrutti, le strade sono state bloccate”, racconta invece ai media vaticani l’arcivescovo di Porto Alegre e presidente della CNBB, dom Jaime Spengler. “Una situazione davvero molto difficile. E le previsioni meteo non sono affatto favorevoli: non è detto che nei prossimi giorni non avremo ancora piogge intense. Ciò raddoppia la nostra preoccupazione”.
Preghiere e campagne di solidarietà
Spengler esorta alla solidarietà in questo momento, ma soprattutto ad una preghiera speciale “al santo patrono del Rio Grande do Sul, São Pedro, e perché no anche alla Madonna, chiedendo che smetta di piovere. Abbiamo bisogno di preghiera, abbiamo bisogno di solidarietà. C’è gente che soffre”. Da giorni la Chiesa di Porto Alegre ha avviato una campagna di solidarietà per raccogliere fondi a favore delle famiglie colpite dalle piogge e dalle inondazioni. In particolare, la diocesi di Caxias do Sul ha riaperto in questi giorni la campagna di aiuti economici per fornire sostegno materiale ai più bisognosi delle parrocchie.