Reti cattoliche di UE e America Latina, appello ai politici per un’economia sostenibile

Vatican News

Pubblicata una lettera aperta indirizzata al vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea e della Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi, in programma il 17 e 18 luglio a Bruxelles, in Belgio, con una serie di proposte per i partecipanti. Podetti, presidente della Commissione nazionale Giustizia e Pace della Conferenza episcopale argentina: il testo si ispira al magistero di Papa Francesco e alle encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti

Sebastián Sansón Ferrari – Città del Vaticano

Concordare i passi necessari per una transizione verso un’economia sostenibile e incentrata sulle persone. È quanto propone la dichiarazione congiunta delle reti cattoliche “Giustizia e pace della Patria Grande” (che riunisce 14 Commissioni ed Equipe impegnate per la Giustizia e la Pace nei Paesi dell’America Latina e dei Caraibi) e “Giustizia e Pace Europa” (costituita da 32 Commissioni nazionali europee per la giustizia e la pace), che è stata pubblicata in occasione del terzo vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea (UE) e della Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC) che si svolge a Bruxelles, in Belgio, il 17 e 18 luglio, sul potenziale e le opportunità offerte dalla doppia transizione ecologica e digitale al fine di aumentare la prosperità dei cittadini.

Reti cattoliche a confronto per suggerire soluzioni ecosostenibili 

Il testo delle reti cattoliche è nato a seguito di un processo dell’Unione Europea per l’emanazione di una nuova direttiva sul buon governo delle imprese in materia di protezione dell’ambiente, delle risorse naturali e dei diritti umani, spiega Humberto Podetti, direttore della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale argentina (CEA). Dopo aver avviato un dialogo, “Giustizia e pace della Patria Grande” e “Giustizia e Pace Europa” hanno ritenuto opportuno raccomandare al vertice di Bruxelles di adottare alcune misure concrete perché che questa nuova direttiva sul buon governo delle imprese venga applicata, spiega Humberto Podetti, direttore della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale argentina (Cea). Il confronto fra le due reti cattoliche si è concluso con la stesura comune di un messaggio con alcune proposte, che ora vengono presentate all’Unione Europea e alla Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi con l’obiettivo di farle approvare e quindi adottare.

Trasformare i sistemi produttivi che danneggiano la natura

La richiesta più importante al vertice è quella di prestare particolare attenzione alle produzioni che comportano “alti rischi per le comunità locali e il loro ambiente”, chiarisce Podetti, come l’estrazione mineraria a cielo aperto, la perforazione di saline in zone umide di alta quota per ottenere carbonato di litio, l’estrazione di combustibili fossili e la produzione agricola attraverso l’uso intensivo di prodotti agrochimici. L’invito è a stabilire tempi e obiettivi chiari per la trasformazione di questi sistemi di produzione ed estrazione, al fine di ridurre gradualmente l’uso di tecnologie e sostanze aggressive o inquinanti che colpiscono le persone, il suolo, l’acqua e l’aria. La seconda richiesta è che le conclusioni del vertice sollecitino la CELAC e gli Stati membri dell’Ue a convocare e coordinare dialoghi con gli attori economici, sociali e scientifici, al fine di stabilire i parametri e i punti di riferimento di questi processi di trasformazione. La terza richiesta è che si riconosca la necessità di un impegno forte e concreto nelle politiche di dovuta diligenza e nel codice di condotta che le aziende dovrebbero stabilire in linea con la prossima politica di sostenibilità aziendale dell’UE. Le reti cattoliche chiedono inoltre che la procedura di segnalazione delle violazioni sia accessibile a qualsiasi persona, gruppo o organizzazione pubblica o privata in qualsiasi parte del mondo.

Diminuire il debito estero dei paesi latinoamericani

Per quanto riguarda il debito estero dei Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, poiché spesso spinge i governi ad accettare accordi per l’estrazione e la produzione di minerali, alimenti e combustibili fossili da esportare al fine di ottenere valuta estera per far fronte agli obblighi di pagamento, le reti di Giustizia e Pace sollecitano la sua riduzione. Ai partecipanti al vertice si chiede di rilasciare una dichiarazione sull’urgenza e la necessità di una diminuzione significativa del debito estero delle nazioni latinoamericane, inoltre ai membri del CELAC si domanda l’impegno ad applicare importi ridotti del debito al processo di trasformazione dei sistemi di estrazione e produzione di beni e alimenti.

Proposte ispirate al magistero di Papa Francesco

Il direttore della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale argentina sottolinea quanto importante sia stato il pensiero di Papa Francesco nella stesura della dichiarazione preparata dalle reti cattoliche per il vertice di Bruxelles. I documenti cui le equipe di lavoro hanno fatto riferimento sono le encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti. Podetti rimarca che per raggiungere accordi sul futuro e per un avvenire migliore per l’umanità e la natura occorrono dialogo e incontri. Il documento collettivo delle reti cattoliche rappresenta “primo passo molto significativo” e “pieno di senso per un mondo che sta attraversando un momento delicato e grave in termini di clima, fame, esclusione dalle persone” e anche “un segno di speranza”, conclude Podetti.

Due regioni, una visione comune per proteggere il pianeta

Per il Consiglio dell’Unione europea, l’Unione e l’America Latina e i Caraibi mantengono da tempo un partenariato basato su valori comuni, insieme a un impegno condiviso per la difesa della democrazia, per il rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto, e costituiscono un motore a favore di un solido sistema multilaterale.