VATICAN NEWS
“Invio a tutti i miei più cordiali saluti. Il buon Dio li benedica e conceda loro la salute. Sono prigioniera da quattro anni, e ora sono con un nuovo gruppo”. Con queste parole la 57enne religiosa francescana colombiana, Gloria Narváez Argoti, ha dato notizie di sé con un messaggio inviato tramite la Croce Rossa Internazionale al fratello Edgar Narváez. Lo riporta un comunicato di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), che ha potuto visionare la nota di 11 righe datata 3 febbraio 2021, scritta a mano in spagnolo in lettere maiuscole con penna a sfera blu. La famiglia ha ricevuto la lettera nel mese di maggio.
Il rapimento
Rapita quattro anni fa a Karangasso, in Mali, suor Gloria identifica il gruppo terroristico, che attualmente la tiene in ostaggio, come il GSIM, il Gruppo per il sostegno all’Islam e ai musulmani. Si tratta di una formazione appartenente ad un’alleanza jihadista attiva nel Sahel e legata ad Al Qaeda. “Possano tutti pregare molto per me. Che Dio benedica tutti loro. Spero che Dio mi aiuti a ritrovare la mia libertà. La tua amorevole sorella, Gloria”, si legge ancora nel breve scritto.
Parlando con ACS, il fratello della religiosa ha ricordato che con un suo primo messaggio aveva informato la sorella della morte della madre 87enne, Rosita Argoti de Narváez. Edgar Narváez. L’uomo ha anche riferito ad ACS che la liberazione, avvenuta l’ottobre dello scorso anno, della compagna di prigionia, la dottoressa francese Sophie Petronin, aveva colpito molto suor Gloria.
Dopo il rilascio di Sophie Petronin, “l’hanno trasferita nel gruppo menzionato nella sua lettera, il GSIM, in un luogo ancor più remoto. Ma a poco a poco si è ripresa mentalmente, e ora sta di nuovo bene”, aggiunge il fratello. Una missione internazionale capeggiata dalla Colombia, inviata in Africa con l’obiettivo di assicurarne la liberazione, è stata sospesa a giugno in seguito al nuovo colpo di Stato in Mali di maggio, dopo quello dell’agosto dell’anno scorso.